Morti investiti nel tragico rally: chiesto il processo per nove indagati
Le vittime furono Cristian Poggioli di Serramazzoni e Davide Rabotti di Reggio
SERRAMAZZONI. La Procura di Reggio ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti e nove gli indagati per la tragedia del rally di Riverzana, frazione di Canossa (Reggio Emilia). Qui la mattina del 28 agosto 2021 si verificò l’incidente in cui morirono due spettatori, investiti da un’auto che uscì di strada. Erano Cristian Poggioli, 33enne originario di Serra da poco trasferito a Lama Mocogno, e Davide Rabotti, ventenne reggiano studente di Ingegneria informatica all’Unimore.
L’incidente
I due giovani morirono sul colpo, travolti sul dosso di terra sul quale si trovavano, pensando di essere in sicurezza, a 500 metri di distanza in linea d’aria dal punto dal quale l’auto, una Peugeot 208 R, volò fuori strada in prossimità di una curva. Per un’incredibile coincidenza del destino, erano tifosi proprio di quella macchina, e del pilota di Serra. Cristian in modo particolare: erano compaesani e amici fin da ragazzi, e lui lo seguiva con un tifo appassionato nelle sue gare. Fu uno strazio anche per il pilota l’accaduto, come per il navigatore.
Le indagini
La Procura di Reggio avviò subito un’inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati a fine settembre 2021 nove persone, con l’accusa di omicidio colposo. Si tratta del legale rappresentante dell’Asd Grassano Rally Team (associazione organizzatrice), del direttore di gara, del supervisore tecnico, di quattro apripista distribuiti in due equipaggi, del commissario di gara e del delegato all’allestimento del percorso. La Procura ha contestato loro, a vario titolo, diverse omissioni, come il non aver identificato l’area come pericolosa per il pubblico e il non aver valutato a sufficienza il rischio per gli spettatori nonostante le preoccupazioni emerse nella riunione in Prefettura. E poi l’assenza di fettucce ad almeno 30 metri dal percorso, e altro. Il pilota e il navigatore invece non furono mai indagati, non ravvisando responsabilità da parte loro nella conduzione della macchina. L’indagine si è protratta più del previsto, anche a causa del passaggio da un pm all’altro. E solo a fine agosto, dopo tre anni, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i nove. Ora il giudice dovrà fissare l’udienza preliminare in cui decidere se mandarli a processo o archiviare.
Lo strazio e il ricordo
Le famiglie delle due vittime restano profondamente segnate dalla tragedia: hanno invocato più volte la chiusura delle indagini e un processo per chiarire tutte le responsabilità per l’accaduto. Anche il post incidente è stato segnato dal destino. La fidanzata con cui Cristian viveva a Montecenere, che era con lui alla gara ma che non rimase coinvolta nell’incidente, solo dopo la tragedia scoprì di aspettare un figlio da lui. Il bimbo è nato e adesso ha due anni: è una parte di lui che è sopravvissuta, e l’unico conforto per i genitori di Cristian, Giuseppe e Rita, che vivono a Serra.
A Davide Rabotti Unimore ha dedicato un premio di laurea. È stato assegnato per la prima volta nel luglio 2023 dal Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, grazie al contributo della famiglia e dei suoi amici.