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Calendario, spese, detrazioni: tutto quello che c'è da sapere sulla scuola

Primo giorno di scuola 2024_25 Primaria Cittadella
Primo giorno di scuola 2024_25 Primaria Cittadella

La situazione in Emilia Romagna nel giorno del debutto dell'anno scolastico, con 530mila studenti che fanno ritorno sui banchi. Dalla Regione un contributo per i libri di testo, a Bologna petizione online dei genitori per le vacanze

16 settembre 2024
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BOLOGNA. «Anche quest’anno oltre 530 mila studenti emiliano-romagnoli sono pronti per tornare in classe e le scuole del nostro territorio sono altrettanto pronte ad accoglierli con il personale docente, amministrativo e tecnico necessario per affrontare efficacemente la sfida del nuovo anno. Vi sono state assegnazioni importanti di personale destinate a soddisfare i molteplici bisogni dei ragazzi e che dimostrano la volontà dell’Amministrazione scolastica di assicurare un ambiente formativo sinergico dove cultura e relazioni umane si incontrano proficuamente».
Parole del direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Bruno Di Palma alla vigilia del suono della prima campanella nelle scuole dell’Emilia Romagna.

Gli studenti sui banchi

Saranno oltre 530 mila gli studenti e le studentesse che faranno ritorno tra i banchi delle scuole statali del nostro territorio. Per la precisione saranno 532 le istituzioni scolastiche statali sul territorio regionale che accoglieranno 531mila 037 studenti, con un calo di circa 4.800 (-0. 91%) rispetto all’anno scolastico precedente. Aumenta il numero di studenti con disabilità certificata che quest’anno sono 23.356 (l’anno scorso erano 22. 351) .Le classi funzionanti in Emilia-Romagna saranno in tutto 24.691, di cui 8.417 nella scuola primaria. Su base provinciale, come lo scorso anno, Bologna detiene il record regionale per classi funzionanti, pari a 5.205 (1.838 nella scuola primaria). Seguono Modena con 4.245 e Reggio Emilia con 2.951. Per le scuole secondarie di II grado, trova conferma la tendenza degli anni precedenti: poco più di 89.000 studenti dell’Emilia-Romagna frequentano i licei (poco più del 43% del totale ) mentre circa 115.000 i tecnici-professionali (più del 56% del totale alunni) . Nel dettaglio sono oltre 72.000 gli alunni degli istituti tecnici (oltre il 35% del totale alunni) e circa 43.000 quelli degli istituti professionali (quasi il 21% del totale alunni).

Capitolo docenti

I posti di personale docente in Emilia-Romagna saranno 62.155. Di questi, su posto comune saranno 47.176 docenti mentre su posto di sostegno saranno 14.979 docenti. Sono state quasi 3.000 le proposte di contratto a tempo indeterminato ed a tempo determinato finalizzate al ruolo, di cui circa 760 su posti di sostegno. Delle proposte di contratto, circa 2.000 sono a tempo indeterminato, mentre le restanti si trasformeranno in contratti a tempo indeterminato. Con riferimento ai posti di sostegno, 7.841 rappresentano la dotazione assegnata e 7.138 quelli autorizzati in deroga dal Direttore Generale Regionale.

Spese e detrazioni

Quanto alle famiglie ci sono anche dei costi da affrontare, soprattutto dalle medie alle superiori, per non parlare di asilo e università. Giova quindi ricordare che è bene sfruttare le detrazioni per le spese scolastiche al momento attive: a partire dal 2020 si può recuperare il 19% della spesa sostenuta esclusivamente con metodi di pagamento tracciabile. Se il figlio frequenta un asilo nido si può detrarre un massimo di 632 euro, mentre dalla materna alle superiori la soglia arriva a 800 euro a studente. Si può infine recuperare anche parte di quanto versato per le rette universitarie statali. Nel caso di iscrizione a università private, infine, il limite di spesa massimo è stabilito da un apposito decreto.

Il calendario scolastico

E la vigilia del nuovo anno scolastico è stata movimentata anche dalla polemica sulla necessità di modificare il calendario anticipando il rientro a scuola almeno di una settimana a settembre per alleggerire, magari con una settimana a cavallo del carnevale, il periodo che va da Natale a Pasqua.

La richiesta nasce a Bologna da una petizione online di genitori che sta raccogliendo adesioni (circa 2mila in pochi giorni, 65mila a livello nazionale) , e polemiche. «Una prima campanella “tardiva” che risponde alle esigenze del turismo e, dopo le vacanze di Natale, un calendario senza pause fino alla Pasqua, quest’anno il 20 aprile. – è la critica mossa da mamme e papà – E poi lo stop a inizio giugno 2025, con una interruzione estiva di ben 14 settimane che mette in crisi gli studenti con più difficoltà e costa carissimo alle famiglie».
L’obiettivo è recapitare la lettera in Regione per spingere la prossima amministrazione di viale Aldo Moro ad avverare una riflessione sul calendario scolastico, approfittando anche della campagna elettorale in corso. «La Regione Emilia-Romagna è l’unica regione tra quelle del nord a non prevedere chiusure nei giorni di Carnevale. – spiegano i promotori – Questa piccola pausa offrirebbe alle studentesse e agli studenti la possibilità di uno stacco da una routine serrata e permetterebbe di riprendere la frequenza con maggiore energia, garantendo il rispetto dei normali ritmi di apprendimento. Spezzare il corso delle lezioni tra le vacanze di Natale e quelle di Pasqua sarebbe stata una scelta a favore di tutti gli utenti e i lavoratori della scuola. L’introduzione delle vacanze di carnevale permetterebbe di prolungare la fine dell’anno scolastico di un paio di giornate e di ridurre le settimane di chiusura della scuola». Il dibattito è aperto.

Contributi per i libri di testo

C’è tempo fino al 25 ottobre per fare richiesta di contributo per i libri di testo per l’anno scolastico 2024-2025: a beneficiarne sono studentesse e studenti iscritti alle scuole medie e superiori (secondarie di primo e secondo grado), con un Isee massimo di 15.748,78 euro. 

L’obiettivo del provvedimento, confermato anche quest'anno dalla Giunta  regionale che lo scorso luglio ha approvato i criteri per la concessione dei benefici, è di «sostenere le famiglie in difficili condizioni economiche nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione e di ridurre il rischio di abbandono scolastico, garantendo parità di trattamento e uniformità sul territorio regionale»: ogni anno la Regione si impegna per assicurare questo contributo al 100% degli aventi diritto. È inoltre possibile presentare domanda, con le stesse modalità e con lo stesso requisito economico di accesso Isee, per le borse di studio, informa ancora la Regione.