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Il caso

Modena, morì trascinato dall’autobus: «Difetto di fabbricazione»

di Stefania Piscitello
Modena, morì  trascinato dall’autobus: «Difetto di fabbricazione»

L’ipotesi avanzata da una perizia sulla tragedia in largo Garibaldi

17 settembre 2024
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MODENA. Un presunto difetto di produzione nel sistema di blocco delle porte del mezzo. Potrebbe essere questa, secondo il perito, la ragione per cui quando il 25 gennaio scorso il 77enne Massimo Roncaglia è rimasto incastrato tra le portiere del bus Seta della linea 8 da cui stava scendendo, in largo Garibaldi, queste non si sono riaperte. Così Roncaglia è stato trascinato dal bus per alcuni metri riportando gravi ferite. Trasportato e ricoverato a Baggiovara, era morto una decina di giorni dopo.

Per quella vicenda è stato indagato, con l’accusa di omicidio colposo, l’autista dell’autobus che nelle fasi iniziali aveva subito dichiarato di non essersi accorto di nulla.

La perizia

Il procedimento è ancora in fase preliminare. Ieri si è tenuto l’incidente probatorio, in cui è stata depositata la perizia disposta dal gip su richiesta del pm. Il perito è stato ascoltato in aula. L’ingegner Aversa è stato chiamato a rispondere a due quesiti. Il primo: verificare se il sistema antischiacciamento funzionasse correttamente. Il secondo: verificare se questo sistema fosse stato manomesso manualmente, perché può essere disattivato. In aula il perito ha spiegato che, secondo quanto emerso dalla sua analisi, il sistema non era stato manomesso da nessuno, quindi era in funzione, ma con un limite strutturale. Infatti sono state effettuate alcune simulazioni per provare a chiarire cosa sia successo il giorno della tragedia. Ebbene, in alcuni casi quando la porta incontrava un ostacolo si bloccava e poi riapriva. In altri casi, però, il sistema non funzionava e quindi la porta rimaneva chiusa. In pratica: se il braccio rimaneva perpendicolare in mezzo alle porte, tutto filava liscio, non era così quando questo era in posizione più obliqua. Posizione che sembra che avesse Roncaglia il giorno dell’incidente: infatti il 77enne era appoggiato al corrimano.

Il fascicolo al pm

Potrebbe essere questo il motivo per cui il sistema non si è attivato. Sostanzialmente, il perito ha parlato di un presunto difetto di produzione nell’autobus (quindi Seta per questo aspetto della vicenda non avrebbe responsabilità). Concluso l’incidente probatorio, il fascicolo tornerà al pm che valuterà se fare altre indagini oppure no. Il magistrato dovrà anche valutare se procedere eventualmente nei confronti del costruttore della macchina, fermo restando che potrebbe imputare anche all’autista qualche responsabilità (per esempio perché c’erano altri strumenti, come gli specchietti). Ma, come detto, siamo ancora in fase preliminare. Ad assistere l’autista c’è l’avvocato Marco Malavolta. Per la moglie della vittima, gli avvocati Cosimo Zaccaria e Peter Martinelli; per il fratello di Roncaglia, il legale è Francesco Muzzioli. 

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