Castelfranco, ruspe in azione nell’ex discoteca Kiwi
Fratelli d’Italia e Lega sollecitano un intervento contro il degrado ricordando l'incendio di luglio, il sindaco Gargano replica con l'avvio dei lavori per la messa in sicurezza dell'area
CASTELFRANCO. «Sul Kiwi non c’è più tempo per gli indugi». Fratelli d’Italia e Lega hanno sollecitato il Comune per l’ex discoteca di Piumazzo. «Il cantiere è già partito», ha replicato il sindaco Giovanni Gargano, delineando il quadro degli interventi.
Partiamo dall’inizio. I consiglieri Roberta Garibaldi (FdI) e Rossana Righini (Carroccio e Centrodestra per Castelfranco) hanno ricordato ieri mattina il rogo del 22 luglio nell’ex sala da ballo.
«A distanza di due mesi, la situazione di degrado e di abbandono rimane pressoché invariata – hanno attaccato – le ordinanze del sindaco di chiudere tutti i varchi di accesso, di ripulire e bonificare l’area sono rimaste inapplicate. I numerosi varchi nella recinzione fatti da ignoti sono stati tamponati con rete di plastica da cantiere. I portoni sono aperti e la vegetazione è ancora una selva dove si vedono bottiglie e rifiuti abbandonati».
La risposta del sindaco non s’è fatta attendere. «In un intreccio complesso che richiede costante dialogo tra amministrazione e curatore fallimentare, responsabile dell’area dell’ex Kiwi stiamo facendo il possibile – ha replicato ieri pomeriggio Gargano – Il cantiere è già partito, con l’azienda individuata che in questi giorni ha trasportato mezzi e attrezzature necessarie all’avvio di messa in sicurezza del Kiwi. Si procederà su vari livelli: attualmente gli operatori si stanno occupando della pulizia dell’area esterna, poi si passerà allo smaltimento dei materiali combustibili interni alla struttura e infine alla sigillatura dello stabile, onde evitare che si verifichino episodi di ingressi irregolari».
Da una parte, i consiglieri d’opposizione hanno ricordato la presenza delle scuole nei pressi dell’area, sollecitando interventi comunali. Dall’altra, il sindaco ha ricordato di aver rafforzato la sicurezza del perimetro e che nell’area non sono state ritrovate tracce d’amianto.
Fratelli d’Italia e Lega hanno presentato lo scorso 24 luglio un’interrogazione sull’area di Ponte Rosso. Nella stessa data, la lista civica Frazioni e Castelfranco ha presentato un’interpellanza sull’area, ponendo tredici quesiti. Il testo sarà trattato lunedì 30 settembre in una seduta preliminare del Consiglio comunale. Il 27 agosto l’assessore all’Ambiente, Sarah Testoni, ha invece risposto all’interrogazione del centrodestra.
Nell’elenco dei materiali abbandonati e scoperti dopo il rogo sono emersi due cumuli di onduline, un cumulo di pneumatici usurati, una cinquantina di sacconi rotti, cumuli di rifiuti, divanetti, materassi, un frigorifero, vetri rotti e frammenti della pavimentazione della pista.
L’assessore ha citato le relazioni dei vigili del fuoco, di Arpae e dell’Ausl, escludendo sia l’intervento della Protezione Civile sia possibili rischi per salute e ambiente.
Gli organi di procedura hanno ipotizzato lavori nell’area «entro la fine del 2024». Resta da delineare cosa sorgerà al posto dell’ex sala da ballo, che mantiene tale destinazione d’uso. In tal senso, la decisione dovrà passare dal Comune.
La prima gara avrà una base d’asta di un milione e mezzo di euro, ma saranno accettate offerte al ribasso fino al 25 per cento.
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