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L’attacco

Sopralluogo in stazione del sindaco Mezzetti: «Bus, situazione inaccettabile»

di Ginevramaria Bianchi
Sopralluogo in stazione del sindaco Mezzetti: «Bus, situazione inaccettabile»

Il primo cittadino ha voluto controllare di persona i disservizi: «Mare di ragazzi fermi: sembrava una manifestazione...»

21 settembre 2024
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MODENA. I primi 100 giorni della giunta Mezzetti. Con problemi atavici, come la sicurezza e la casa, ma anche con uno più contingente e urgente: i trasporti di Seta che sono del tutto in tilt.

Il sindaco, alla Festa dell’Unità, ha cercato di fare il punto della situazione. Le criticità toccate e chiarite durante l’incontro hanno riguardato temi fondamentali per la città. Mezzetti ha scelto di esporsi e di affrontare il dibattito su argomenti spinosi, che al momento sono ancora avvolti nel caos e sembrano lontani da una risoluzione.

Il nodo trasporti

Primo fra tutti, è stato chiarito il capitolo dei trasporti, negli ultimi giorni descritto da lavoratori e studenti come “un incubo”. I disagi causati dalla rete dei mezzi pubblici, gestita da Seta, non sono nuovi. Ma il rientro scolastico di quest’anno ha toccato un nuovo livello di criticità. Decine di ragazzi lasciati ad attendere per ore, stazioni di autobus trasformate in presidi, genitori costretti a intervenire in prima persona per portare i figli a destinazione. Insomma, un sistema al collasso.

E Mezzetti, di fronte a tutto ciò, non ha voluto nascondere la sua frustrazione: «L’assessore ai Trasporti, Zanca, è stato chiaro sulla sua idea, anzi, sulla nostra idea a riguardo. Seta quest’estate ci aveva avvertiti che non sarebbe stata pronta con tutto l’organico al completo per l’inizio della scuola. Ci avevano promesso che avrebbero ridotto le corse, ma riuscendo comunque a garantire la puntualità. Ma quando l’azienda mi rassicura, e poi vedo ragazzi bloccati in stazione, allora mi faccio un’opinione. E non è buona».

L’attacco diretto

Una questione intricata quella di Seta secondo il sindaco, con un presidente senza deleghe e un amministratore delegato più interessato a creare una holding con Tper (l’azienda di trasporto pubblico regionale) che a risolvere i problemi attuali concreti. L’idea è che Seta in un futuro molto prossimo venga inglobata di fatto da Tper, col rischio di una ulteriore dipendenza da Bologna.

Mezzetti, su questo, è categorico: «Noi entreremo nella holding solo quando Seta sarà davvero funzionante, non solo a livello di conti – attacca –. Se qualcuno pensa di aggiungere i problemi di Seta alla holding, allora io non ci sto». E aggiunge: «Non è accettabile che l’amministratore delegato (Riccardo Roat, ndr) passi uno o due giorni al massimo in una città come Modena il suo controllo deve essere permanente per poter garantire un’efficienza di un certo tipo. Tutta la gestione della società deve cambiare, radicalmente, ed è per questo che ho intenzione di incontrare di nuovo i vertici di Seta». Il sindaco nei giorni scorsi è stato in stazione delle corriere di persona per verificare la situazione: «C’erano così tanti ragazzi fermi che sembrava una manifestazione». Una situazione che Mezzetti intende tollerare ancora per pochi giorni: se non ci sarà un miglioramento come detto incontrerà la dirigenza per un summit che non si preannuncia rose e fiori.

La questione sicurezza

E se i trasporti sono un dramma tangibile, la questione della sicurezza è altrettanto spinosa. Mezzetti lo sa, e punta subito il dito contro la complessità del sistema: «Il Comune e il sindaco non hanno competenze specifiche sull’ordine pubblico e la sicurezza – afferma mettendo le mani avanti – Io e la mia giunta abbiamo competenze sulla sicurezza urbana integrata, che è diverso».

E qui parte il solito dibattito sulle competenze, che scarica parzialmente la responsabilità sul governo centrale, lasciando però i cittadini con la stessa sensazione di insicurezza. Il sindaco difende la sua strategia, parlando di una «sinergia tra le varie discipline» e di «nuove modalità di presidio del territorio, come l'introduzione degli street tutor e l'organizzazione della polizia locale, ma anche la creazione di un fondo per cittadini e commercianti che vogliono adottare misure di sicurezza passiva, come cancelli blindati o allarmi». E poi, Mezzetti arriva al vero nodo della questione: la mancata elevazione della questura di Modena in fascia A. «Non è possibile che, in una città con una ricchezza e un numero di imprese così alto, gli organici delle forze di polizia siano fermi a 35 anni fa. Mi sto battendo per questo trascinamento in fascia A, perché porterebbe anche più carabinieri e guardia di finanza, e una procura più strutturata. A quel punto, saremmo messi diversamente, e riusciremmo sicuramente a contrastare meglio la criminalità».

Ma la sicurezza, avverte il sindaco, non può essere solo una questione di forze dell’ordine: «È chiaro che non possiamo militarizzare la città. Servono politiche che uniscano, che facciano sentire i cittadini parte di Modena. Questa città è una rete complessa e va trattata come tale, sotto tutti gli aspetti».

Il problema casa

Si spera anche sul fronte abitativo, a questo punto, visto che la situazione è altrettanto complicata. «A Modena non si costruiscono più case», lo ha ammesso anche lo stesso Mezzetti, quasi sconsolato. Con una città in espansione e sempre più lavoratori provenienti da fuori, l’offerta abitativa non è in grado di rispondere alla domanda. Il mercato immobiliare è bloccato, soprattutto per quanto riguarda nuove costruzioni. Ma il vero paradosso è che, nonostante l’apparente scarsità di case, in città ci sarebbero almeno 3.000 appartamenti sfitti. Le soluzioni? Mezzetti propone l’edilizia sociale, costruzioni a piani alti, ma a prezzi accessibili: «Se mi presentano progetti che prevedono solo proprietà di lusso, non risolvo il problema di chi guadagna 1.500 euro al mese – sentenzia – La famosa fascia grigia, troppo alta per le agevolazioni Isee, ma troppo bassa per vivere dignitosamente, è il nostro vero problema».

E quindi ecco, questa è la strada che il sindaco vorrebbe percorrere: immettere sul mercato nuove abitazioni che possano calmierare i prezzi, offrendo soluzioni abitative per tutte le fasce di reddito.

Insomma, dopo 100 giorni Modena sembra ancora impantanata nelle sue difficoltà, come tante altre realtà urbane, del resto; ma il mirino di Mezzetti al momento è puntato su Seta.