Mezzetti archivia Muzzarelli: «A Modena serve partecipazione»
Il sindaco annuncia un cambio di rotta: «Disegniamo insieme la città del futuro»
MODENA. Non ha usato direttamente la parola “discontinuità” – ha ripetuto più e più volte, invece, il concetto di “partecipazione” – ma tutto lascia intendere che la volontà del sindaco Massimo Mezzetti sia una: tracciare una netta linea di demarcazione con la precedente amministrazione guidata da Gian Carlo Muzzarelli e aprire una pagina nuova per Modena. Parliamo di urbanistica e, di fatto, del futuro della città. Una città, secondo la giunta Mezzetti, da «rigenerare» e che non ha bisogno «solo di piccoli interventi di riqualificazione».
«Scegliere con i modenesi»
Per farlo, per “disegnare” la Modena del futuro, il sindaco vuole coinvolgere i cittadini: «Capovolgiamo il rapporto temporale – ha detto Mezzetti senza tanti giri di parole – prima decidevano e comunicavano, ora vogliamo scegliere con i modenesi attraverso un percorso partecipativo che accompagni la decisione finale. Lunedì, in consiglio comunale, tutti hanno avuto modo di conoscere bene questa giunta: siamo teneri e gentili, ma sappiamo anche essere “tamugni” e duri come la pietra. Abbiamo chiaro in testa dove vogliamo andare e tireremo dritto in questa direzione. Non abbiamo bisogno di balie...».
La rivoluzione del porta a porta
Parole inequivocabili, nonché il primo colpo di spugna del nuovo sindaco – in attesa dell’annunciata rivoluzione sulla raccolta dei rifiuti porta a porta – che, dopo il “no” ai 19 progetti di rigenerazione urbana presentati durante la giunta Muzzarelli, e la partita vinta in consiglio comunale, ha dato la prima vera spallata all’era targata dal suo predecessore.
Una nuova epoca
È stato lo stesso Mezzetti, ieri pomeriggio, dopo le due delibere approvate dall’Assemblea e insieme agli assessori Carla Ferrari e Vittorio Ferraresi, a presentare quella che, di fatto, è una nuova epoca per l’urbanistica di Modena: una rigenerazione in grado di ottimizzare l’assetto urbanistico e funzionale dei tessuti urbani, agendo sulla mobilità, potenziando il verde, aumentando i servizi e fornendo una risposta abitativa alla popolazione più fragile, sempre con attenzione alla «bellezza architettonica». Una rigenerazione, quindi, che vada a incidere sulla qualità della vita, sul benessere, sull’inclusione e sulla necessità di far fronte a cambiamenti radicali del territorio, rendendo la città più inclusiva e sostenibile.
Bocciati i 19 progetti
Proprio sulla base di queste motivazioni, l’amministrazione comunale ha scelto di esprimere una valutazione negativa in merito alla possibilità di andare avanti con gli ormai famosi 19 progetti targati Muzzarelli – tra cui quello dell’area ex Pro Latte – ottenendo, lunedì sera, anche l’ok del consiglio comunale che ha votato a favore della proposta.
Il motivo del “no” a quegli interventi? L’ha spiegato direttamente Mezzetti: «Non entro nel merito delle proposte, ma mi limito a dire che c’è stato un vizio di forma, all’origine, che ha impedito, fisicamente, al consiglio comunale e alle commissioni – che non si erano ancora formate – di poter svolgere il proprio ruolo, fondamentale e previsto dal percorso indicato dal Piano urbanistico generale. Qualcuno ha voluto veicolare una narrazione falsa e caricaturale dicendo che siamo un’amministrazione che vuole bloccare lo sviluppo della città. Non è così: vogliamo fare, ma vogliamo fare bene; e non fare e basta».
Il percorso partecipato
«Le manifestazioni d’interesse – ha aggiunto l’assessora all’Urbanistica, Carla Ferrari – non sono state giudicate pienamente coerenti con la strategia del Pug. L’istruttoria ha evidenziato che, l’insieme delle proposte, sia per estensione delle aree interessate che per la natura degli interventi, non risponde all’interesse pubblico per la città, partendo dal presupposto che la rigenerazione debba assumere un significato più ampio rispetto a quello della semplice trasformazione fisica dei luoghi».
Contestualmente, come detto, il Comune ha deciso di avviare un percorso partecipato – “Sei la mia città. Rigeneriamo Modena” – che porterà alla definizione di un nuovo Avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni d’interesse rivolte a interpretare le volontà della comunità.
Una piattaforma per le proposte
«Vogliamo cogliere le criticità e sapere quali sono i luoghi in cui serve un intervento – sottolinea l’assessore alla Partecipazione, Vittorio Ferraresi – Il percorso coinvolgerà i Consigli di quartiere, i cittadini, le associazioni, i comitati, i tecnici e le categorie professionali. Dopo gli incontri pubblici sarà attivata una piattaforma online, con l’obiettivo di raccogliere le proposte dei cittadini. Le proposte da sviluppare per indirizzare i processi di rigenerazione urbana dovranno riguardare le aree urbane dismesse e abbandonate». «I progetti – chiosa Ferrari – dovranno essere capaci di reggere le sfide climatiche, ma anche di offrire luoghi in cui sia gradevole e sicuro vivere». Insomma, «una visione nuova e una fase nuova», per chiudere con le parole del sindaco: se non è discontinuità questa...
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