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La misura

Bonus Natale, 100 euro in busta con la tredicesima: ecco a chi spetta

di Andrea Marini
Bonus Natale, 100 euro in busta con la tredicesima: ecco a chi spetta

L’una tantum è in arrivo per i dipendenti con reddito fino a 28mila euro lordi annui, ma andrà richiesta al datore di lavoro

26 settembre 2024
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MODENA. A caval donato non si guarda in bocca, specie se si tratta di denaro in più inserito sulla busta paga, inatteso e di sicuro utile. Specialmente alle famiglie alle prese con i bilanci familiari complicati da far quadrare.
Cos'è il bonus Natale
È il caso del cosiddetto “bonus Natale” in arrivo con la tredicesima di questo dicembre ad alcune categorie di lavoratori italiani. Che – attenzione – ne dovranno fare richiesta al datore di lavoro. In tutto viene spiegato saranno circa un milione di dipendenti a beneficiarne. Questa una tantum, nuovo “bonus” che si aggiunge alla lunga lista di agevolazioni, alcune delle quali illustriamo in queste pagine, nasce come un aiuto economico per le famiglie con redditi bassi, lavoratori coniugati o single con figli a carico, ed è riconosciuto anche per le coppie di fatto, che rispettino alcuni requisiti.
Si tratta di un contributo riservato a chi ha redditi fino a 28.000 euro lordi annui, e sarà inserito nella busta paga con la tredicesima. Non sarà necessario attendere fino all’inizio dell’anno nuovo, come inizialmente ipotizzato con il precedente “Bonus Befana”. La nuova impostazione ha anticipato l’erogazione per garantire un aiuto immediato durante le festività natalizie.
La particolarità di questa misura è che l’importo sarà netto e non concorrerà alla formazione del reddito complessivo del lavoratore. Un’altra caratteristica di questo bonus è che non verrà erogato automaticamente. Per riceverlo, quindi, i lavoratori dovranno farne esplicita richiesta al proprio datore di lavoro, dichiarando per iscritto di avere diritto al contributo e fornendo le informazioni necessarie, come il codice fiscale del coniuge e dei figli.
A chi spetta
Scendendo nel dettaglio, il Bonus Natale è riservato a una platea ben definita di lavoratori dipendenti, che devono rispettare precisi requisiti: reddito annuo lordo non inferiore agli 8mila 500 euro e non superiore a 28mila euro.
Quanto al periodo di lavoro: l’importo del bonus è proporzionale al periodo di lavoro svolto durante l’anno. Ad esempio, un lavoratore assunto a maggio 2024 riceverà un bonus ridotto in proporzione al numero di mesi lavorati, che sarà circa 66, 6 euro.
Ci sono poi dei requisiti “familiari” da considerare, per poter accedere al bonus. Il lavoratore deve avere il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e almeno un figlio a carico, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato.
Il beneficio spetta anche ai lavoratori che hanno almeno un figlio a carico se l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato.
Ma nello specifico a chi spetteranno questi bonus in arrivo sotto l’albero?
Prendendo a riferimento, come esempio, le categorie più “numerose” di lavoratori italiani, come nella ricostruzione effettuata dal quotidiano economico Sole 24 ore, vale a dire quelle del settore della metalmeccanica e dell’industria, esaminando solo le retribuzioni tabellari, potranno accedere al bonus i lavoratori inquadrati ai livelli da C1 a C3.
Altra categoria che potrà vantare numerosi beneficiari del bonus, è quella del commercio potranno accedere potenzialmente i lavoratori appartenenti ai livelli dal 3° al 6°. Si va dalle attività esecutive del VI livello come, ad esempio, l’usciere o l’imballatore, a quelle del V livello in cui sono inquadrati i lavoratori che eseguono lavori qualificati per la cui esecuzione sono richieste normali conoscenze e adeguate capacità tecnico pratiche.
Ma il bonus Natale potranno conseguirlo anche i lavoratori più qualificati nel settore commercio come quelli inquadrati al IV e III livello, ad esempio, i lavoratori adibiti ai lavori che richiedono specifiche conoscenze tecniche. Ci sono, inoltre, quelli specializzati che, in condizioni di autonomia operativa nell’ambito delle proprie mansioni, svolgono lavori che comportano una specifica ed adeguata capacità professionale (III livello) . Fin qui le caratteristiche tecniche.
«Discriminatorio»
A fianco di queste informazioni, come noto, si è aperto un vivace dibattito politico sull’opportunità o meno di questo bonus che la maggioranza considera un importante segnale di vicinanza alle famiglie italiane, l’opposizione la bolla come “mancetta” fine a se stessa, magari legata a scopi elettorali visto le scadenze in arrivo.
Oppure anche discriminatoria come sostiene Avs «perché il bonus è rivolto quasi esclusivamente alle coppie sposate, escludendo quindi tutte le altre forme di famiglia riconosciute nel nostro Paese – spiega il senatore di Alleanza verdi Sinistra Tino Magni – Parziale, poiché la somma stanziata, 100 milioni di euro, è del tutto insufficiente a rispondere ai reali bisogni delle famiglie italiane. Questa cifra si tradurrà in un aiuto marginale e limitato a poche persone, lasciando la stragrande maggioranza dei cittadini senza alcun sostegno concreto in un momento di grande difficoltà economica per il Paese». Il che potrebbe lasciare aperta la porta anche a contestazioni.
Scettiche anche le associazioni di consumatori, come il Codacons.
Resta da vedere se da qui a lunedì quando il testo approderà in Senato per l’approvazione, all’interno del decreto Omnibus, subirà altre correttivi e integrazioni.