Preghiere anti-aborto al Policlinico di Modena: scoppia subito lo scontro politico
Il sindaco Mezzetti: «Una subdola violenza». Rossini (Fdi): «Parole gravi»
MODENA L’iniziativa “40 giorni per la vita”, appuntamento di preghiera antiabortista davanti al policlinico non ha mancato di suscitare reazioni e contro-reazioni.
L'INTERVENTO
A partire dal sindaco di Modena, Massimo Mezzetti: «Rispetto le idee di tutti ma quando una parte di queste vuole prevaricare e limitare le altre bisogna prendere posizione. La veglia per la vita che si tiene davanti al Policlinico è un’iniziativa antiabortista che nulla ha a che fare con l’aiuto e il sostegno alle donne. In questi giorni associazioni e realtà di donne della nostra città mi hanno messo a conoscenza di questo fatto della cui esistenza ho letto anche sulla stampa. Come sindaco non può lasciarmi indifferente che ci si raduni per condizionare – con subdola violenza – l’esercizio di un diritto stabilito da una legge dello Stato che a sua volta fu una conquista nata da una grande mobilitazione dal basso in tutto il Paese, soprattutto delle donne e del movimento femminista e delle donne. Io sono fermamente convinto che la libertà di scelta vada garantita in ogni sede, a maggior ragione negli ospedali dove l’interruzione volontaria di gravidanza viene praticata e le donne, in un momento così intimo e delicato, hanno bisogno di rimanere tranquille. Incontrerò presto la rete Pro-Choice che mi ha posto questa e altre questioni. Dobbiamo essere tutte e tutti consapevoli che i diritti non sono mai acquisiti per sempre e vanno difesi con tenacia».
L'OPPOSIZIONE
Subito è arrivata la replica di Elisa Rossini di Fratelli d’Italia: «Troviamo le affermazioni del Sindaco sulla manifestazione dei Forty Days for Life di una gravità inaudita. Il Sindaco arrivando da Bologna dovrebbe avere l’accortezza di fare un passaggio davanti al Policlinico per verificare cosa succede e cosa fanno i partecipanti alla manifestazione visto che ammette di essere a conoscenza della manifestazione unicamente dalla stampa per poi lanciarsi in giudizi evidentemente al buio, senza conoscere fatti persone e pensieri. E non si offre di incontrare i partecipanti alla manifestazione (cittadini modenesi al pari dei contromanifestanti) per comprenderne le ragioni, ma li giudica senza conoscere, senza informarsi sulle modalità e le ragioni della manifestazione, mentre si offre di incontrare i contromanifestanti appartenenti alla rete “Pro-Choice”. Il Sindaco si lancia in giudizi pesanti affermando che i Forty Days For Life vorrebbero “prevaricare e limitare” le idee di altri, ma l’unico che vuole prevaricare le idee altrui è lui esprimendo giudizi avventati».