Picchiato, pedinato e minacciato di morte insieme alla sua famiglia da un usuraio e due complici
La vittima, in difficoltà economica, aveva chiesto soldi in prestito ma non riusciva più a far fronte alle richieste del creditore anche a causa di tassi usurari altissimi. I carabinieri hanno portato un uomo in carcere, mentre in due sono stati sottoposti all’obbligo di firma
MODENA. L’incubo è iniziato con un prestito da mille euro. Sperava con quella somma di risolvere almeno temporaneamente i suoi problemi finanziari forse, invece si è ritrovato in un vortice da cui è riuscito a uscire solo con la denuncia ai carabinieri. Minacce, aggressioni, e tassi usurari fino all’800 per cento.
E così tre uomini sono ora indagati. Uno, accusato di usura, è finito in carcere, gli altri due complici sono accusati – come anche il primo – di concorso in estorsione continuata e per loro è stato disposto l’obbligo di firma. I provvedimenti sono stati presi grazie alle meticolose indagini dei carabinieri.
Le accuse
Tutto è cominciato nel mese di agosto quando un cittadino, esasperato e terrorizzato, si è rivolto alla polizia giudiziaria. Davanti alle forze dell’ordine l’uomo ha raccontato tutto, ripercorrendo gli ultimi mesi in cui era stato travolto da una situazione che non era più riuscito a gestire.
L’uomo ha dichiarato che qualche mese prima, trovandosi in condizioni di difficoltà economica, tramite un suo conoscente si era rivolto ad un uomo che gli aveva prestato mille euro.
Lo stesso, però, gli aveva chiesto la restituzione di 300 euro entro venti giorni. La situazione però non si era fermata lì. No, perché era solo l’inizio. La vittima infatti, che era in evidente difficoltà, aveva chiesto e ottenuto altro denaro che veniva concesso a tassi usurari elevatissimi.
Basti pensare che arrivavano fino all’800 per cento. E così l’uomo si è trovato incastrato in una situazione senza uscita. Anche perché l’altro ha cominciato a fargli pressione, chiedendo somme sempre più elevate e iniziando a minacciarlo.
Si parla di minacce pesanti, anche di morte, rivolte a lui e alla sua famiglia. La vita della vittima era diventata un incubo. Sì, perché il preteso creditore ha cominciato a cercarlo sul posto di lavoro per poi passare ai fatti arrivando anche ad aggredirlo dal punto di vista fisico. Aveva anche cominciato a farsi aiutare da due complici per intimidirlo e per seguirne i movimenti.
Tutto per fargli pressione. Lui, però, non sapeva più dove prendere quei soldi per rispondere alle loro richieste. Addirittura ha provato ad andare in banca e a chiedere un prestito. Prestito che non ha ottenuto. A quel punto, visto che le richieste dell’usuraio erano sempre più esose, la vittima ha preso una decisione: quella di presentarsi dai carabinieri e denunciare tutto.
L’operazione
Giovedì scorso, 26 settembre, su delega della Procura, i carabinieri della Compagnia di Modena-sezione operativa hanno dato esecuzione alle misure cautelari: per l’usuraio il carcere, per i complici l’obbligo di firma. Provvedimenti emessi dal Gip presso il tribunale di Modena.
Il provvedimento cautelare è stato emesso, come detto, all’esito di un’articolata attività d’indagine, coordinata dall’autorità giudiziaria e condotta dai carabinieri di Modena da agosto.
L’attività investigativa tempestivamente attivata ha consentito di raccogliere fondati elementi di prova per ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.