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Modena, sulle strade della provincia un morto ogni 10 giorni: 28 da inizio anno

Modena, sulle strade della provincia un morto ogni 10 giorni: 28 da inizio anno

Il drammatico bilancio degli incidenti da gennaio 2024, in aumento i decessi su due ruote: hanno perso la vita 10 automobilisti, 8 motociclisti, 3 ciclisti e 5 pedoni

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Una situazione molto preoccupante, soprattutto per quanto riguarda le moto: il drammatico incidente avvenuto sabato mattina a Carpi, dove il motociclista Cristian Iacono ha perso la vita dopo essersi scontrato con un autobus, è l’ennesimo sinistro mortale avvenuto su due ruote dall’inizio dell’anno sulle strade del Modenese.

I dati aggiornati relativi alla provincia di Modena parlano chiaro: nel 2024, contando anche il drammatico incidente di Carpi, ci sono stati 28 decessi per sinistri stradali, che hanno riguardato 10 automobilisti, 8 motociclisti, 3 ciclisti e 5 pedoni. Il che significa, in sostanza, che in provincia dall’inizio dell’anno ci sono stati mediamente 3 decessi al mese, uno ogni 10 giorni. Il totale delle vittime, seppur drammatico, segna un lieve miglioramento rispetto al 2023, quando nello stesso periodo si contarono 32 morti, con 16 automobilisti e 7 motociclisti coinvolti. Tuttavia, il numero di motociclisti deceduti - 8 ad oggi - è aumentato rispetto all’anno precedente, una statistica che evidenzia come questa categoria di utenti della strada resti una delle più vulnerabili.

A livello regionale, gli incidenti mortali che riguardano motociclisti rappresenta il 33% del totale dei casi, in netta crescita rispetto al 2023, quando la quota si attestava attorno al 26%. Gli automobilisti rappresentano ancora una parte significativa delle vittime, con 10 decessi nel 2024 (in diminuzione rispetto ai 16 del 2023), che però corrispondono ancora al 38% del totale delle morti sulle strade provinciali. Nonostante il calo rispetto all’anno precedente, il bilancio resta tragico e alimenta la richiesta di interventi più severi e mirati alla prevenzione. Questo quadro, secondo Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia Romagna, è «struggente: ogni incidente mortale è un fallimento collettivo», fa sapere Sorbi, individuando le principali cause di questi incidenti nella scarsa concentrazione alla guida e nelle distrazioni, ormai troppo comuni. «Sono necessari interventi più incisivi per contrastare questa tendenza - afferma - a partire da un inasprimento delle sanzioni stradali. Sono convinto che gli autovelox, così come vengono utilizzati oggi, non siano efficaci, perché troppo localizzati. Servirebbero invece dei sistemi di videosorveglianza molto più estesi - spiega - in grado di monitorare costantemente il comportamento dei conducenti, senza interruzioni, 24 ore su 24, sette giorni su sette».

Secondo Sorbi, infatti, la presenza di queste telecamere potrebbe indurre una maggiore attenzione tra gli automobilisti e i motociclisti, scoraggiando comportamenti pericolosi e riducendo drasticamente il numero di incidenti. Nel frattempo, non si può far altro che «continuare a sperare in una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli utenti della strada. La tragedia che ha colpito Carpi sabato scorso è solo l’ultimo capitolo di una cronaca che si spera possa cambiare verso - conclude Sorbi - in una regione complessa che, ad oggi, continua a contare un decesso ogni tre giorni per incidenti stradali».l

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