Neonati morti, l’ex fidanzato di Chiara Petrolini: «Credetemi, non sapevo nulla»
Il giovane di Traversetolo, padre biologico dei due bambini sepolti in giardino dalla madre, ha rotto il silenzio sulla tragedia: «Mai vista la pancia, non si notava. E lei diceva di prendere la pillola». Intanto la procura torna a chiedere che la 21enne, ora ai domiciliari, vada in carcere
TRAVERSETOLO (PARMA). «So che è difficile da credere, ma davvero io non mi sono accorto di nulla. Se avessi saputo di bambini da Chiara non mi sarei tirato indietro».
Nella tragedia di Traversetolo, sin qui, era mancata la voce del padre dei due neonati, per la cui morte la 21enne Chiara Petrolini è accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Ieri sera in prima serata sul canale Mediaset Italia 1 il silenzio è venuto meno e ai microfoni dell’inviata de “Le Iene” Alice Martinelli, il ragazzo ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti o, meglio, della relazione con Chiara, perché di quei fatti lui ha scoperto quando l’inchiesta è divenuta di dominio pubblico. «Vorrei dare una spiegazione a chi non se la dà. – inizia a raccontare il ragazzo – Il primo bacio (con Chiara, ndr) è stato in discoteca, oggi è come se fosse un ricordo sporcato. L’anno scorso, a settembre, quando ci siamo rimessi insieme mi sono tatuato sul polso il suo nome. Prima che succedesse tutta questa cosa, nella relazione, lo str***o ero io, e lei quella che mi riportava sempre sulla strada giusta. Riusciva a tenermi dritto, davvero. Quello che ha fatto va contro la persona che era per me. Proprio l’esatto opposto di quello che è ora. Io per lei avrei fatto di tutto. Pensi che magari hai trovato la persona giusta, quella che ti cambia, poi, da un momento all’altro si trasforma nella persona che potrebbe rovinarti tutta la vita. E questo è stato quello che veramente mi ha fatto più male di tutto».
Poi, scende nel dettaglio: «Tra il primo e il secondo bambino c’è stato un anno di stop, fino a che mi ha chiesto di rivederla, e io ci sono cascato un’altra volta. Però, allo stesso tempo penso che se non ci fossi mai cascato probabilmente non si sarebbe saputo nulla del primo bambino. La domanda che si fanno tutti è: "Ma come fai a non accorgertene?" , lei era normale, non cambiava mai. Dal giorno che ci siamo fidanzati fino all’ultimo non l’ho mai vista cambiata, non l’ho mai vista star male. Non si notava nulla, né il seno, né la pancia, né il corpo, niente di niente. Neanche nei suoi atteggiamenti. Io immagino che all’ottavo, al nono mese avesse più paura che si potesse vedere la cosa o che comunque si potesse notare qualcosa, ma non notavi niente. Cambi d’umore? Era una maschera».
E, ancora: «Mi sono rivisto tutto quello che ha detto, ho ristudiato tutto e non torna ancora. Non riesco a spiegarmi come sia successo. Non avevamo rapporti protetti, lei diceva che prendeva la pillola, lo diceva a me e lo diceva alle sue amiche. Poi, pian piano, ha cominciato a dire alle sue amiche che non la prendeva più, ma non a me».
Il ragazzo racconta ad Alice il giorno del primo ritrovamento: «Il giorno che hanno trovato il primo bambino mi ha mandato un messaggio: "Hanno trovato un bambino in casa mia. Siamo scioccati". Per me era tutto strano, non lo collegavi a lei, non volevo entrare nel merito per non rovinarle la vacanza. Poi mi chiamano i carabinieri. Veramente brutto, non sai cosa fare perché sei consapevole di non aver fatto nulla, cioè, non sei stato tu a fare tutto ma c’entri, in qualche modo c’entri. Io all’inizio pensavo che la stessero raccontando, non ci credevo. Tutt’ora fatico a realizzare». Infine, dice: «Non abbiamo mai, neanche per scherzare, parlato di bambini. Non era nemmeno tra i miei piani ma se fosse successo me lo sarei tenuto. Secondo me perché l’ha fatto? Per il giudizio degli altri. Ci teneva al giudizio delle altre persone, infatti rigava dritto in tutto, non c’era mai una cosa fuori posto. Se lei li avesse voluti tenere io non mi sarei tirato indietro. Ora, su di lei, sono vuoto».
E delle tante bugie di Chiara Petrolini parla anche il gip di Parma nell’ordinanza degli arresti domiciliari: «Non si è pentita e mente ancora», è convinto il giudice.Ma resta il mistero su chi abbia potuto aiutarla a partorire, uccidere e seppellire i bambini. E, soprattutto, sul perché l’abbia fatto. «Ha dimostrato disprezzo per la vita umana», si legge nell’ordinanza di misura cautelare del gip.
Oggi, intanto, la Procura di Parma ha presentato appello contro l'ordinanza con la quale il settembre scorso il Gip aveva rigettato la richiesta di misura cautelare in relazione al reato di soppressione di cadavere e disposto gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, al posto della custodia in carcere richiesta dal pubblico ministero il 12 settembre scorso.