Pavullo piange Maria Lodovica Lami, la “prof gentile” che ha insegnato a tre generazioni
Per 40 anni docente di italiano e storia: una vita alle scuole medie di Pavullo. In tanti hanno voluto darle l’ultimo saluto nella chiesa di Monteobizzo ricordandola con affetto
PAVULLO. «Una docente e una persona squisita». «Una prof dolce che si ricorda con affetto». «Una gran bella persona». «Una prof che ha lasciato un ricordo bellissimo, di gentilezza e umanità stupenda».
Queste le parole sulla bocca di tutti lunedì pomeriggio nella chiesa di Monteobizzo nell’ultimo saluto a Maria Lodovica Lami, indimenticabile prof di lettere per 40 anni alle scuole medie di Pavullo. Ha insegnato a tre generazioni di pavullesi, e la folla e l’affetto che si sono visti per lei nella cerimonia, testimoniano quanto fosse speciale.
Se n’è andata nella notte tra sabato e domenica, dopo soli dieci giorni di ospedale, per l’aggravarsi di patologie legate all’età. Avrebbe compiuto 83 anni il 3 ottobre. Era sposata con il geometra comunale Giuseppe Bianchi, scomparso prematuramente il 25 settembre 1989: per 35 anni ha portato avanti la famiglia da sola, riuscendo lo stesso a mandare entrambi i figli (Alessandro e Roberta) all’università permettendo loro di avere un brillante percorso professionale a Pavullo. Assieme a loro lascia quattro nipoti che adorava.
Ma anche lei, per le sue qualità umane e professionali, era molto amata, in famiglia come fuori. Lo testimonia la folla al funerale, piuttosto insolita per un’anziana, formata da persone di ogni età, dai ragazzi agli adulti. In tanti hanno voluto rendere omaggio alla loro vecchia prof di italiano e storia, che con i suoi modi ha lasciato il segno. In un’epoca in cui spesso i prof erano contraddistinti da una certa severità, lei invece ha sempre mostrato grande sensibilità e dolcezza verso i suoi studenti, che faceva di tutto per aiutare. Nel loro percorso scolastico, ma soprattutto di crescita.
Uno stile che ha contraddistinto tutto il suo percorso da docente, iniziato prestissimo: non aveva ancora finito l’università che già era stata chiamata a insegnare (erano anni in cui c’erano ancora pochi laureati). Ed è sempre rimasta alle medie di Pavullo. Ma ha dato anche lezioni a casa, quando c’era qualcuno che glielo chiedeva, aiutando molti a preparare i concorsi. La sua attenzione agli altri l’ha portata anche, finché la salute lo ha permesso, ad essere volontaria della Caritas parrocchiale. Ha lasciato un grande ricordo anche nell’ex parroco don Roberto Montecchi, che da Fiorano lunedì è venuto apposta per celebrare il funerale, a cui ha preso parte anche il coro parrocchiale. Poi la salma è stata condotta dalle onoranze Belloi al cimitero di Monteobizzo, dove ora riposa.
«Come famiglia ci teniamo a ringraziare di cuore i pavullesi per l’enorme affetto che hanno manifestato alla mamma con la loro presenza e i loro pensieri, che ci hanno commosso – sottolinea il figlio Alessandro Bianchi – nel dolore di averla persa, è una consolazione vedere il ricordo spontaneo di tante persone. Una conferma ulteriore di quanto la mamma fosse speciale».