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Il caso

Casa della Comunità di Castelfranco, la protesta: «Carrozzine a gettone e fili scoperti, l’ospedale è inaccettabile»

di Ginevramaria Bianchi
Casa della Comunità di Castelfranco, la protesta: «Carrozzine a gettone e fili scoperti, l’ospedale è inaccettabile»

Duro attacco di Lega e Fratelli d’Italia, che denunciano l'odissea vissuta da un 85enne che doveva sottoporsi a una visita toracica: «Troppi disservizi»

07 ottobre 2024
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CASTELFRANCO. Ottantacinque anni, difficoltà motorie, la necessità di una carrozzina per muoversi. È questa la storia, sconcertante di una signora modenese, costretta ad affrontare un percorso fatto di ostacoli per eseguire una semplice visita toracica di routine. A denunciare pubblicamente la vicenda sono state le consigliere comunali Rosanna Righini della Lega e Roberta Garibaldi di Fratelli d’Italia. Arrivata con il figlio per la visita medica le viene consigliato di raggiungere l’ambulatorio, situato al primo piano dell’edificio, con una carrozzina. C’è subito un primo ostacolo: per prelevare il mezzo è necessario inserire una moneta, come se fosse un carrello della spesa al supermercato. La donna e il figlio, privi della moneta necessaria, devono chiedere aiuto a un altro paziente, che fortunatamente interviene. Superato questo primo scoglio, inizia il vero incubo. Dopo aver percorso un lungo corridoio, giungono a un ascensore che, per essere utilizzato, richiede che venga aperta e chiusa a mano una pesante saracinesca di ferro. Sulle pareti attorno, scritte a penna invitano a “fare molta attenzione”. Arrivati al piano superiore, l’uscita si apre su un cantiere aperto: muri scrostati, fili elettrici scoperti e sospesi, polvere ovunque, e nessuna segnaletica a indicare la via. L’unico appiglio? Tentare di orientarsi a intuito, tra cantieri abbandonati e resti di un vecchio ospedale. Dopo essere venute a conoscenza di ciò, le due esponenti del Centrodestra non hanno risparmiato critiche all’ospedale e all’intero sistema gestionale, sottolineando come questo episodio sia solo l’ultimo di una lunga serie di disservizi: «Abbiamo nuovamente verificato lo stato dei cantieri, già oggetto di segnalazione lo scorso maggio – dichiarano – e ciò che abbiamo trovato è preoccupante e inaccettabile. Questa vicenda conferma i nostri anni di denunce sui ritardi e sugli sprechi nei cantieri, causando disservizi per gli utenti e penalizzando il personale. Esiste un divario ingiustificabile tra la qualità del personale e le strutture, nonostante i fondi spesi, incluso il Pnrr. Riporteremo la questione all’attenzione del sindaco, che ha il dovere di garantire servizi di qualità per gli abitanti del distretto».
Non è tardata ad arrivare, d’altra parte, la replica dell’Ausl. In una nota, l’azienda sanitaria si scusa coi pazienti per le difficoltà riscontrate, ma difende la pianificazione, ricordando che gli interventi sono volti a migliorare la qualità degli spazi e che tutto procede secondo i tempi previsti, con una conclusione fissata per il 2025: «Consapevoli delle aree di miglioramento su cui si sta lavorando, anche grazie alle segnalazioni dei cittadini e alle associazioni di volontariato, si precisa che gli interventi sono stati programmati per garantire, nonostante i lavori, la continuità dei servizi nella Casa della Comunità. A luglio, intanto, si sono conclusi i lavori nel corridoio centrale, risolvendo la divisione in due della struttura e ripristinando l'accesso diretto a tutti i servizi dall'ingresso principale in piazzale Deledda. I lavori sull’ascensore e sull’uscita dalla ex rampa del Pronto Soccorso – conclude l’Ausl – saranno avviati appena possibile».