A due passi dall’uragano Milton: «Ho vissuto momenti di angoscia»
La modenese Patrizia Ori vive a Fort Lauderdale, a nord di Miami, in Florida: «Venti forti, si può annegare. Ciascun palazzo ha un manuale apposito e il kit di sopravvivenza»
MODENA. «Mi scuso, ma è semplicemente terribile». Quando il meteorologo John Morales è comparso in diretta tv con le lacrime agli occhi e la voce spezzata per mettere in guardia i cittadini sull’uragano Milton che si apprestava ad entrare in Florida, Patrizia Ori ha capito la gravità della situazione. Lei è modenese, ma da giugno vive a Fort Lauderdale, a nord di Miami.
La paura
«Quello è stato un momento angosciante – racconta – Mio marito era tornato in Italia per lavoro, così mi sono trovata per la prima volta faccia a faccia con un uragano, da sola». Gli uragani sono in parte prevedibili, ma possono virare. Milton ha colpito il centro e l’ovest della Florida, ma se avesse cambiato rotta qualche giorno fa, quando era ancora in mezzo al mare nel Golfo del Messico, avrebbe potuto scendere o salire, come capitò con Helene. La preoccupazione di Patrizia e di suo marito era alta: «Qua per fortuna non è successo nulla di che, ma nei giorni scorsi, quando si è saputo che Milton avrebbe attraversato la Florida, non si sapeva con certezza dove avrebbe colpito». I “weather channels”, canali televisivi dedicati alle previsioni meteo, tendono a diffondere allarmismo. Bisogna mantenere la calma, ma ascoltare gli aggiornamenti. Nei telegiornali del sud della Florida, tramite i quali anche Patrizia cercava di restare informata, i sindaci intimavano di non restare nelle abitazioni basse perché quella «sarebbe stata la loro bara». «Il problema dell’uragano non è solo la pioggia e l’aria. I venti sono così forti che se c’è uno spostamento delle acque, come per Katrina, la gente muore annegata».
L’ordine di evacuazione
In alcune zone è stato emanato il “mandatory evacuation”, un ordine di evacuazione, e le autostrade sono state intasate per giorni. «Qui funziona così. Se vieni avvisato devi andartene, o non verrà nessuno in tuo soccorso, per evitare di rischiare altre vite». Inquietante la prospettiva dei senzatetto, che possono rifugiarsi negli appositi “shelter”, sempre che riescano a raggiungerli, o che la notizia raggiunga loro.
Come spesso accade negli Stati Uniti, solo chi ha le possibilità economiche può avere salva la vita. I cittadini sono abituati: da fine settembre a fine novembre la Florida attraversa la cosiddetta “stagione degli uragani”.
«Qui prendono la cosa molto sul serio: ciascun palazzo ha un manuale apposito e il kit di sopravvivenza; le autorità locali fanno conferenze stampa e comunicati per la radio e per la televisione, al fine di tenere costantemente aggiornati i cittadini».
Un kit salvavita
Il manuale di Patrizia è stato tradotto in italiano, per poterlo consultare velocemente in caso di emergenza. Il kit è costituito da pile, batterie, una torcia elettrica e una radio dotata di bussola che può funzionare roteando l’apposita manovella: «In questo modo, nel caso in cui salti la corrente, potremmo comunque ascoltare gli avvisi che l’autorità locale manda sulle frequenze codificate». Serve un’immensa scorta d’acqua e di generi alimentari per cui non occorra la cottura, perché in alcuni palazzi, come quello di Patrizia, i fornelli sono elettrici.
«Da tre giorni ho la vasca piena per metà, per eventuali altri usi dell’acqua. C’è chi compra i pannelli di legno per foderare le finestre ed evitare lo scoppio dei vetri, mentre tutti gli oggetti che possono volare, come panchine e vasi, vengono rimossi dalle autorità». Non si sta mai tranquilli, in Florida. Le tempeste tropicali sono frequentissime: «Sono rimasta calma perché le persone di qua costituiscono il mio vero barometro e tutti erano rilassati. Fa paura quando vengono interrotte le trasmissioni e parte la sirena perché c’è sempre il rischio che l’uragano principale si dirami in tornado locali. Diciamo che qui sono abbastanza al sicuro, ma Modena è meglio».