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L'intervista

Don Matteo saluta Serramazzoni: «Lascio un paese che nel volontariato ha ritrovato forza»

Don Matteo saluta Serramazzoni: «Lascio un paese che nel volontariato ha ritrovato forza»

Don Malavolti lascia la parrocchia dopo cinque anni per assumere un nuovo incarico a Modena, al suo posto il parroco polacco don Andrzej (Andrea) Adam Dudek

12 ottobre 2024
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SERRAMAZZONI. Dopo cinque anni, il parroco don Matteo Malavolti saluta Serra, per assumere un nuovo incarico a Modena. In attesa dell’ingresso, il 20, del nuovo parroco polacco, don Andrzej (Andrea) Adam Dudek, questa domenica nella messa delle 11.15 don Matteo farà il suo saluto alla comunità, poi tra il pomeriggio e lunedì lascerà il paese.

Tempo di bilanci, don. Cosa si porta dietro dopo cinque anni a Serra?

«Devo dire che quando sono arrivato, nel 2019, ero un po’ preoccupato, perché mi avevano detto che Serra era un paese complicato. Adesso vado via contento, molto contento di quello che ho vissuto. Perché ho visto, soprattutto nell’ultimo periodo, segni di ritrovata fiducia nella comunità. Nel proprio potenziale e nel suo futuro, dopo aver riscoperto le proprie energie migliori: quelle di un volontariato straordinario».

Cioè, come vedeva il paese nel 2019?

«Un po’ intristito, chiuso in se stesso e nel ricordo di un grande passato turistico che aveva portato gloria. Ma era il ricordo sterile di cose che non potevano tornare più, uno sguardo rivolto al passato solo con malinconia. E non va bene questo: dal passato casomai vanno tratte energie per il presente e il futuro. Che non sarà mai come quel passato, sarà diverso. Ma che può comunque essere bello, se vissuto nel servizio».

E nel 2024 cosa vede?

«Vedo un paese che sta riscoprendo la propria ricchezza più profonda, che non sta negli eventi ma in uno straordinario volontariato. Nella generosità di tante persone che ogni giorno si danno da fare per gli altri: penso ai soccorritori dell’Avap, all’associazione “51 e più” che si dà da fare per i non più giovani, alla società di calcio che ogni settimana fa riunire bambini e ragazzi cristiani e musulmani nella gioia di condividere una passione che fa crescere insieme. E alle altre associazioni che fanno cose bellissime. Ed è da questo spirito che nascono altre cose belle. Lo abbiamo visto quest’estate: il nuovo sindaco Simona Ferrari ha fatto appello al volontariato per fare rinascere luoghi simbolo del paese come il centro tennis e la discoteca Riò, e la risposta è stata straordinaria, con adulti e ragazzi che hanno fatto un lavoro incredibile per amore del paese e spirito di servizio. È ciò che ho visto anch’io in parrocchia, con la mobilitazione di un esercito di volontari per la sagra e per altre iniziative, in una ritrovata voglia e gioia di stare insieme. È il ricordo che mi porterò sempre nel cuore: ringrazio tutti quelli che hanno condiviso con me la passione per il bene degli altri».

Una raccomandazione per il futuro?

«Che si rafforzi nella comunità la consapevolezza che Serra non è un grande paese perché ha ospitato la Fiorentina negli anni ’80, ma perché è fatto di persone dal cuore grande che si sanno mettere in gioco per il bene degli altri. Questa è la vera identità: ora che è stata riscoperta, va coltivata con passione». l