Protesta davanti alla Opas di Carpi: bloccati quindici camion con 2mila maiali e traffico in tilt
Nuovo sciopero dei lavoratori di Si Cobas, che hanno fermato l’ingresso dei suini nello stabilimento. All'improvviso si presentano anche alcuni animalisti per un'altra manifestazione: «Condizioni choc, abbiamo dato acqua ai maiali»
CARPI. Uno sciopero dei lavoratori, una manifestazione degli animalisti, quindici camion fermati e oltre 2000 maiali bloccati. A cui vanno aggiunti pesanti danni alla circolazione e le forze dell’ordine costrette a intervenire.
Lo sciopero
Questa è stata, in sintesi, la movimentata mattina di ieri davanti allo stabilimento Opas in via Guastalla a Carpi. Protagonisti, ancora una volta, i lavoratori del sindacato Si Cobas che ieri, per l’ennesima volta, hanno deciso di protestare davanti ai cancelli dell’azienda chiedendo «buste paga e contratti regolari». Non è la prima volta che accade: avevano già scioperato a giugno e in settembre erano stati anche ricevuti dal sindaco Riccardo Righi in municipio. Ieri, però, oltre a manifestare con bandiere e striscioni hanno anche deciso di impedire l’ingresso dei suini nello stabilimento bloccando ben quindici camion.
Anche gli animalisti
Il tutto è partito di buon ora, verso le 5 della mattina. Ma questa volta non erano i soli davanti ai cancelli dell’azienda: qualche ora dopo, infatti, sono arrivati anche gli attivisti di “Animal Save” che hanno protestato per «le pessime condizioni in cui versano i maiali». E così, per puro caso, le manifestazioni sono diventate due richiedendo anche l’intervento della polizia di Stato e della polizia locale dell’Unione Terre d’Argine per gestire la circolazione che ha, inevitabilmente, subito disagi.
La dura risposta di Opas
Non si è fatta attendere presa di posizione dell’azienda, attraverso il proprio legale: «È l’ennesima manifestazione organizzata dai Cobas davanti agli stabilimenti Opas – ha detto l’avvocato Andrea Mattioli di Modena – Questo sindacato, che rappresenta (forse) meno del’1% dei lavoratori che lavorano dentro Opas, organizza manifestazioni senza alcuna valida ragione, ma soprattutto bloccando l’ingresso dei suini e quindi commettendo dei reati oltre a rischiare di diffondere un’emergenza sanitaria come quella di peste suina. I lavoratori iscritti ai SiCobas non hanno contratti con Opas ma con alcune cooperative che hanno appalti con l’azienda».
L’avvocato ha voluto ribadire che Opas «vanta ottimi rapporti con tutti i lavoratori, e con le altre sigle sindacali. Solo Cobas organizza manifestazioni pretestuose e criminali». Le preoccupazioni sono legate alla potenziale diffusione della peste suina: «In un momento come questo, con la peste suina in circolazione e il difficile reperimento degli animali, manifestazioni come questa incidono negativamente non solo sulla salute dei suini che l’azienda ha come priorità, ma anche sulla produttività della filiera agroalimentare italiana e sulla sostenibilità di posti di lavoro. Le condotte dei SiCobas violano almeno una dozzina di norme. Pertanto, ci auguriamo che le autorità competenti, anche in materia di sicurezza sanitaria, intervengano come dovrebbero».l