Torna la pioggia in Emilia Romagna, allerta arancione nella pianura modenese
Il bollettino dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile per la giornata di mercoledì 23 ottobre: i livelli dei fiumi, dove è appena transitata la piena, potrebbero tornare ad alzarsi a causa del maltempo. La presidente Priolo ha chiesto lo stato di emergenza nazionale
MODENA. A tre giorni dall’ultima ondata di maltempo che ha colpito la Regione, continuano senza sosta in Emilia Romagna le operazioni delle colonne mobili in aiuto ai Comuni, così come le attività di rimozione di rifiuti e detriti. Ieri, nelle aree interessate erano in azione complessivamente circa 900 volontari. Gli evacuati sono circa 2000, ma i numeri sono in diminuzione in tutte le province.
L’allerta meteo torna arancione
L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso un’allerta arancione valida per domani, mercoledì 23 ottobre, nella pianura reggiana di Po, modenese (Re, Mo), bolognese (Bo, Fe, Ra), costa e pianura ferrarese per il transito delle piene dei fiumi (criticità idraulica). Codice arancione per criticità idrogeologica sulla collina bolognese e la pianura piacentina-parmense. Nuove precipitazioni in arrivo a partire dalla serata di oggi, martedì 22 ottobre, dapprima sul crinale appenninico e poi in espansione sul resto della regione.
La situazione in provincia di Modena
Ancora in corso, nel Modenese, il passaggio delle piene di Secchia e Panaro, che stanno defluendo con livelli superiori alla soglia 2 o prossimi alla soglia 3 alla confluenza, dove risentono della contemporanea piena del Po. Tutti i ponti della provincia ancora chiusi sono stati riaperti nella mattinata, ultimi quelli di Ponte Motta, il ponte di San Martino Secchia e il ponte di Concordia, oltre al ponte di Bondanello nel Mantovano.
A Castelfranco e a Castelnuovo – segnala la Regione – proseguono le operazioni di pulizia e le persone evacuate stanno rientrando nelle rispettive abitazioni.
Le previsioni per mercoledì 23 ottobre
Per la giornata di mercoledì 23 ottobre si prevedono precipitazioni diffuse, localmente anche a carattere temporalesco. Le precipitazioni previste potranno generare nuovi incrementi nei bacini del settore centrale della regione già interessati dalle piene precedenti. La criticità idraulica sulle pianure centro-orientali rivierasche di Po è riferita al transito della piena con livelli superiori alla soglia 1 sull’asta centrale e prossimi a soglia 3 sull’asta orientale fino ai rami del Delta. Nelle zone montane/collinari saranno possibili fenomeni localizzati di ruscellamento e frane sui versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili. Nell’area collinare bolognese si segnala una particolare vulnerabilità delle aree urbanizzate e della rete stradale ancora interessate dalla presenza di detriti.
I danni all’agricoltura
Per quanto riguarda il settore agricolo, la Regione informa che sono già in corso le procedure per la ricognizione dei danni produttivi e alle infrastrutture subiti dalle imprese agricole a causa dell’alluvione. La piattaforma dove le imprese possono segnalare i danni, anche con l’ausilio dei Centri di assistenza agricola (Caa), è la seguente: https://questionari.regione.emilia-romagna.it/588411?lang=it.
La regione chiede lo stato di emergenza
Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione Emilia Romagna, ha firmato e inviato alla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale per gli “eccezionali eventi metereologici” che hanno colpito l’Emilia Romagna a partire dallo scorso 17 ottobre. Al fine di dare avvio e copertura ai primi interventi urgenti, è stato chiesto un primo stanziamento di 50 milioni di euro. La richiesta è stata inviata anche al ministero per la Protezione Civile e al Capo dipartimento della Protezione civile. L’obiettivo è quello di poter procedere già nei prossimi giorni, anche avvalendosi delle indispensabili deroghe previste dalle ordinanze di protezione civile:
- all’attivazione di forme di assistenza alla popolazione (soluzioni alloggiative temporanee e Cas)
- a interventi di gestione del materiale alluvionale e dei rifiuti causati dagli eventi
- al ripristino di servizi pubblici essenziali, agli interventi di somma urgenza per il ripristino dei sistemi arginali e sui corsi d’acqua e canali esondati
- alla riapertura della viabilità interrotta a causa di smottamenti e frane
- alle spese del sistema regionale di volontariato di protezione civile
- alle misure di supporto alle attività del commissario delegato.
A oggi sono già stati effettuati oltre 950 interventi dal sistema nazionale e regionale di protezione civile per far fronte ai diversi danneggiamenti che hanno interessato il territorio e alle misure più urgenti di assistenza alla popolazione, comprese le evacuazioni e relative ricollocazioni delle persone in strutture alberghiere.