Unimore festeggia 850 anni con un ciclo di eventi: tutto il programma
Partono le iniziative nel segno di Bernardino Ramazzini: «Presente e futuro al centro di questa speciale ricorrenza»
MODENA. Un programma di eventi per festeggiare gli 850 anni di Unimore. A inaugurare il ciclo di iniziative che vuole celebrare questa speciale ricorrenza per l’ateneo di Modena e Reggio Emilia sarà, oggi dalle 14 alle 18, nella Chiesa di San Carlo a Modena, l’incontro pubblico a partecipazione gratuita “Da Bernardino Ramazzini al presente e al futuro – un messaggio attuale su Salute, Sicurezza sul lavoro e Ambiente”.
Nel segno di Ramazzini
L’appuntamento si propone di far conoscere l’eredità lasciata da questo grande maestro della medicina, oggi riconosciuto come fondatore e padre della medicina del lavoro, e stimolare la discussione pubblica su presente e futuro dei rapporti fra lavoro e salute.
L’incontro, moderato dal prof Roberto Lucchini (Medicina del Lavoro Unimore e Florida International University) e dal prof Alberto Modenese (Medicina del Lavoro Unimore), sarà introdotto da un’esibizione musicale dell’ensemble vocale e strumentale di Unimore diretto dalla Maestra Antonella Coppi, con musiche del periodo ramazziniano.
«È un evento eccezionale che celebra un precursore assoluto dei temi di oggi e del futuro, un docente di fama mondiale dell’Ateneo modenese e del Collegio San Carlo, che va conosciuto e apprezzato soprattutto dalle giovani generazioni», commenta Lucchini.
Bernardino Ramazzini ha pubblicato, nel 1700, il De Morbis Artificum Diatriba, il primo trattato mondiale di Medicina del lavoro. Gli insegnamenti del maestro sono uno spunto prezioso per affrontare l’attualità di malattie e infortuni sul lavoro e le sfide future dell’ambiente generale. L’evento si aprirà con gli interventi del rettore Unimore Carlo Adolfo Porro, della vice sindaca di Modena Francesca Maletti, e del direttore del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Modena Davide Ferrari.
Gli altri interventi
Il programma prevede poi interventi di carattere storico, con la professoressa Berenice Cavarra (Storia della Medicina Unimore) che parlerà de “La scienza e la società al tempo di Ramazzini”, il prof Michele Riva (Storia della Medicina UniMilano) che presenterà un approfondimento su “Ramazzini riformatore della medicina e custode della tradizione” e il dottor Giuliano Franco (già Medicina del Lavoro Unimore) che chiuderà spiegando “Come la pulizia di una maleodorante cloaca stimolò Ramazzini a occuparsi della salute di chi lavora”.
La tavola rotonda
Si passerà quindi a una tavola rotonda che vedrà coinvolti Lorenzo Alessio (già Medicina del Lavoro UniBrescia) che spiegherà “Perché Milano sviluppò la visione ramazziniana”, Fabriziomaria Gobba (Medicina del Lavoro Unimore) che sarà impegnato a illustrare “Come il metodo ramazziniano ha influenzato la moderna valutazione dei rischi”, Giovanna Tranfo (Inail) che darà evidenza a “La mission dell’Inail dall’indennizzo alla promozione del benessere attraverso la ricerca scientifica”, e Sergio Pecorelli (ex rettore UniBS, Fondazione Lorenzini) che affronterà il tema “Non solo prevenzione dai rischi professionali ma anche promozione della salute”.
Il dibattito
L’appuntamento si chiuderà con un dibattito che darà spazio a riflessioni su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e nell’ambiente da parte della società civile, partendo dalle domande dei presenti e con interventi di: Melissa McDiarmid (Collegium Ramazzini), Daniele Mandrioli (Istituto Ramazzini), Roberto Moccaldi (Airm - Associazione Italiana Radioprotezione Medica), Maurilio Missere (Poliambulatorio Giardini Margherita), Donatella Placidi (UniBrescia), Pietro Forghieri (Isde - Associazione Medici per l’Ambiente), Matteo Fadenti (Aifos - Associazione italiana Formatori ed Operatori per la Sicurezza sul Lavoro).