Fiori e lacrime per Lorenzo e Fabio, morti nell’esplosione alla Toyota Handling di Bologna
Le due vittime della tragedia avvenuta mercoledì 23 ottobre nell'azienda di Borgo Panigale avevano 37 e 34 anni: uno di loro stava per diventare papà. Il cordoglio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Regione Emilia Romagna. I sindacati proclamano lo sciopero
BOLOGNA. Dolore, lacrime e cordoglio nella mattina di oggi, giovedì 24 ottobre, davanti ai cancelli della Toyota Handling di Bologna, dove nel tardo pomeriggio di ieri un compressore è esploso causando la morte di due lavoratori e il ferimento di altri 11, uno dei quali in maniera molto grave. Tanti operai dell’azienda, oltre una cinquantina, si sono presentati questa mattina davanti all’ingresso dello stabilimento nella zona industriale del Bargellino. Volti tristi, molti rigati dalle lacrime. Tanti si sono abbracciati e si sono consolati a vicenda. Diversi mazzi di fiori sono stati appoggiati al muro di fianco ai cancelli.
Chi erano le vittime
Si chiamavano Lorenzo Cubello e Fabio Tosi le vittime dell'esplosione avvenuta nello stabilimento Toyota Material Handling di Borgo Panigale. I due, rispettivamente di 37 e 34 anni, sono stati travolti dal cedimento di un capannone, causato dall’esplosione. Cubello sarebbe diventato padre tra due mesi. Altre 11 persone sono rimaste ferite nell'incidente. «Erano bravi ragazzi, ora bisogna stare vicino alle loro famiglie», hanno detto i colleghi questa mattina. Uno di loro, amico stretto di Fabio Tosi, con la voce rotta dalla commozione ha ripetuto: «Non si può morire così giovani». Appoggiando un mazzo di fiori accanto al cancello dell’azienda, ha poi aggiunto: «Eravamo amici da 15 anni, dalle scuole superiori. Avevamo fatto le Aldini insieme, anche se in due indirizzi diversi. Sono stato uno di quelli che ha insistito per prenderlo qui dentro, quando cercava lavoro. Qui lavoravamo assieme, era il mio superiore».
Diversi colleghi, dopo aver lasciato i fiori, hanno evitato le telecamere e i microfoni. Altri invece hanno accettato di parlare: «Li conoscevo da anni – ha raccontato un dipendente della Toyota Handling – Uno dei due aspettava un bambino. Quindi la cosa è ancora più drammatica. Avevamo fatto anche altre cose insieme oltre al lavoro, come dei corsi. Non mi sembra vero. Ieri – ha precisato l’operaio – ero uscito prima per un permesso, mi ha avvisato della tragedia mia moglie con un messaggio. Sono assolutamente incredulo, lavoro qui da 10 anni, sono cose che non pensi possano succedere sul tuo posto di lavoro, anche se sappiamo che purtroppo accade. Magari può succedere che ti fai male, prendi un colpo perché lavori in fretta: non è quello. Invece non tornare a casa la sera è tutta un’altra storia».
Il cordoglio del presidente della Repubblica
In una Emilia Romagna già piegata in questi giorni dalle alluvioni, e in particolare a Bologna, si è trattato di una tragedia nella tragedia. Un altro incidente sul lavoro con conseguenze gravissime, stigmatizzato anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi si trovava a Bologna per la Biennale dell'Economia cooperativa di Legacoop e che ha espresso «solidarietà alla città che ci ospita, ai familiari della vittima dell'alluvione e del gravissimo incidente mortale di ieri, ai feriti e alle famiglie che stanno soffrendo le conseguenze del maltempo e di questa ennesima tragedia sul lavoro. Non ci sono più parole adeguate per esprimere allarme e angoscia». Anche perché i dati Inail pubblicati appena la scorsa settimana parlano già di un aumento dei morti sul lavoro. Sul caso è stata aperta un'inchiesta, per capire se vi siano state responsabilità umane, ma intanto i sindacati sono di nuovo sul piano di guerra: per domani, 25 ottobre, era già previsto uno sciopero del settore automotive, che a questo punto assumerà connotazioni diverse, legate non solo alle questioni produttive ma anche al tema della sicurezza.
La nota della Regione Emilia Romagna
«L’ennesima, inaccettabile tragedia in un luogo di lavoro: una strage che va fermata». La Presidenza e la Giunta della Regione Emilia Romagna, si legge in una nota, «si stringono attorno alle famiglie delle vittime e dei feriti causate dall’esplosione di ieri pomeriggio allo stabilimento Toyota Material Handling di Bologna: a loro, ai colleghi e ai lavoratori del Gruppo va la solidarietà dell'intera comunità regionale. L’impegno per garantire condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro - prosegue la nota della Regione Emilia Romagna - deve passare per il pieno rispetto delle regole e i necessari controlli, ma anche attraverso un rinnovato impegno di tutta la società e le sue componenti. Uno sforzo condiviso e un obiettivo comune che, sottoscritti a Bologna con l’Accordo per la “Tutela della salute e sicurezza sul lavoro”, vanno ribaditi e rafforzati: anche per questo, la Presidenza della Regione, come anticipato nell'ultima seduta, ha convocato giovedì 31 ottobre alle 14 il Patto per il Lavoro e per il Clima, organismo che in Emilia-Romagna riunisce tutte le parti sociali, a partire dai sindacati e dalle associazioni d'impresa, per una riunione dedicata al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro».
Lo sciopero nella giornata di domani, 25 ottobre
La Toyota Material Handing è una multinazionale che si occupa di movimento merci e produzione di carrelli elevatori, con sede in via Persicetana Vecchia a Borgo Panigale. Per la giornata di domani, venerdì 25 ottobre, è stato proclamato uno sciopero di 24 ore per tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati dell’area metropolitana della città di Bologna. «Vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti i lavoratori e sostegno allo sciopero indetto da Fim, Fiom e Uilm per l'intera giornata di domani a Bologna e provincia». Questa la posizione di Cgil, Cisl e Uil bolognesi che invitano «ad organizzare in tutti i luoghi di lavoro, sempre domani, assemblee su salute e sicurezza o iniziative decise dalle Rsu aziendali». Alle istituzioni, invece, Cgil, Cisl e Uil chiedono di «attivare tavoli specifici su salute e sicurezza a tutti i livelli» e, se questi tavoli sono già stati istituiti, «a dare concretezza a questi luoghi di confronto, che devono generare pratiche e scelte per affermare il principio della sicurezza sui luoghi di lavoro». Infine, i tre sindacati fanno sapere che domani saranno «impegnati, con attivisti e volontari, a portare aiuti e solidarietà alle popolazioni colpite dall’alluvione», aggiungendo che esporranno «una fascia a lutto, perché quanto avvenuto alla Toyota è un disastro per tutta la città».
Usb Lavoro privato, che per domani ha proclamato, a Bologna e provincia, otto ore di sciopero per tutto il settore dell'industria, fa invece sapere che il presidio annunciato nella zona dove ha sede la Toyota Material Handling si terrà alle 9.30, precisando che «seguiranno indicazioni più dettagliate» sul luogo esatto della manifestazione e annunciando che «in queste ore stanno arrivando indizioni di sciopero anche da Parma, Modena e altri stabilimenti della regione».