La modenese Politecnica in Guyana per realizzare il ponte di 2,8 chilometri da 260 milioni di dollari
La società di progettazione integrata, con sedi anche a Milano, Firenze e Roma, incaricata di seguire il più grande progetto mai finanziato dal governo del Paese del Sudamerica: il New Demerara River Bridge unirà le sponde del fiume che attraversa e divide in due la capitale Georgetown
MODENA. Sarà il team della modenese Politecnica Building for Humans a dirigere i lavori della più grande opera strategica infrastrutturale della Guyana: il New Demerara River Bridge riunirà le due sponde dell’omonimo fiume che attraversa e divide in due la capitale di Georgetown e la nazione sudamericana.
Il nuovo ponte al posto del Demara Harbour Bridge
La nuova opera, la cui costruzione è in corso, sostituirà l’obsoleto ponte galleggiante, il Demerara Harbour Bridge, risalente agli anni ’70 e che collega le due sponde del fiume alla foce, ormai fortemente deteriorato. Con la sua lunghezza totale di 2.798 metri il nuovo ponte sul fiume Demerara diventerà come detto la più grande opera infrastrutturale di trasporto del paese e il nuovo punto di riferimento della capitale.
Un investimento da record per la Guyana
Con uno stanziamento di 260 milioni di dollari, è il più grande progetto mai finanziato dal governo della Guyana in questo campo. Il contratto di progettazione esecutiva e costruzione è stato affidato nel 2022 a China Railway Construction (International) Limited. Politecnica è stata invece incaricata dal Ministero dei Lavori Pubblici della Guyana per garantire che tutte le fasi della costruzione del nuovo ponte rispettino gli standard più elevati in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale.
Di cosa si occuperà Politecnica Building for Humans
Il ruolo comprende la revisione del progetto esecutivo redatto dall’impresa, la supervisione diretta delle opere civili e la gestione complessiva del progetto per conto del Ministero, assicurando che le specifiche tecniche, le normative locali e gli standard internazionali siano rispettati durante tutte le fasi di realizzazione. Inoltre Politecnica si occuperà di un rigoroso piano di controllo della qualità, che prevede anche prove di laboratorio e verifiche sul campo per garantire la perfetta esecuzione delle opere. Ciò include il monitoraggio continuo delle operazioni per minimizzare gli impatti sull’ecosistema fluviale e circostante, nonché la gestione degli eventuali rischi legati alla sicurezza ambientale. La conclusione dei lavori è stimata nel 2025.
Le parole di Enea Sermasi di Politecnica: «Un orgoglio»
«Il completamento del nuovo ponte avrà un impatto profondo sul Paese – spiega Enea Sermasi, responsabile dello sviluppo commerciale internazionale per Politecnica – siamo orgogliosi di portare l’impegno e l’ingegno italiano per la realizzazione di un’opera così decisiva per il futuro della Guyana. Sono oltre dieci i progetti che stiamo realizzando fuori dall’Italia con l’incarico di direzione lavori o progettazione».
L’azienda Politecnica: 4 sedi in Italia, lavori in tutto il mondo
Politecnica è una delle maggiori società italiane di progettazione integrata - architettura, ingegneria e urbanistica. Indipendente, fa capo a 47 soci, ingegneri e architetti, che hanno firmato lavori in oltre 60 Paesi al mondo con un fatturato annuo di circa 29 milioni di euro (2023). Quattro sono le sedi in Italia, a Modena, Milano, Firenze, Roma e la sua presenza internazionale raggiunge dieci paesi e tre continenti. Politecnica sviluppa progetti in campo pubblico e privato, nella scuola e nella sanità, nell’industria, nei servizi e ha realizzato opere civili ed infrastrutturali in numerosi paesi in via di sviluppo. Con oltre 300 persone tra progettisti, pianificatori, ingegneri, consulenti e tecnici specializzati Politecnica integra competenze diverse – dall’impiantistica all’urbanistica, dal progetto strutturale a quello architettonico – grazie al lavoro in team e alla complementarità di professionalità.
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