Truffa dei finti rilevatori del gas a Modena. Condannato il titolare dell’azienda
Federconsumatori aveva lanciato l’allarme dopo vari casi nel 2019
MODENA. Tra la primavera e l’estate 2019 a Modena decine di cittadini erano stati truffati con il trucco dei cosiddetti finti rilevatori del gas. A mettere in atto il “piano criminale” era un’azienda, la Meta Gas, con sede a Calcinate e il cui titolare, nei giorni scorsi, è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione, ad 800 euro di multa, al pagamento delle spese processuali. Dovrà anche risarcire il danno a tre dei ricorrenti (due avevano abbandonato per motivi di salute) per un totale di 17.600 euro.
Il solito copione
Il titolare, insieme ad altri personaggi, si presentava alla porta dei modenesi, con la scusa di eseguire la lettura del contatore gas. Mentre fingevano questa operazione gli stessi affermavano che a partire da gennaio 2020 sarebbe divenuto obbligatorio il montaggio dei rilevatori di fughe di gas e metano, di monossido di carbonio e di fumo-antincendio. Quindi mostravano i dispositivi, consigliandone l’acquisto per non incorrere in pesanti sanzioni amministrative, ed offrendoli in vendita al costo di 71,95 euro l’uno. In tanti procedevano alla sottoscrizione di un contratto di acquisto intestato alla società METAS, mentre gli agenti eseguivano in pochi minuti l’installazione materiali dei rilevatori, poi rivelatisi essere di pessima qualità e di nessun valore. Il pagamento avveniva con carte di credito, con l’utilizzo del pos, e diverse persone non si rendevano conto immediatamente dell’enormità della cifra richiesta. Infatti, a fronte di una spesa prospettata di 71,95 euro, veniva invece richiesto il pagamento di 399 euro per il rilevatore a metano, di 399 euro per quello del monossido di carbonio e sempre di 399 per il quello antincendio. La cifra dichiarata inizialmente non era altro che il calcolo dell’Iva di un solo apparecchio, pari appunto a 71,95 euro. Diverse le persone che, in modo inconsapevole avevano versato ai truffatori ben 1.197 euro.
Federconsumatori, che aveva ricevuto diverse segnalazioni, aveva diffuso l’allarme con comunicati stampa e social. Tante persone si erano rivolte allo Sportello SOS Truffa, inviando tramite l’associazione lettere nelle quali esercitavano il diritto di recesso, richiedendo la restituzione delle somme estorte. «Nonostante le rassicurazioni telefoniche, ottenute da noi all’unico numero disponibile nessuno ottenne il dovuto risarcimento», spiega Federconsumatori. Che prosegue: «Insieme ad altre due associazioni dei consumatori, avevamo chiesto a prefetto e sindaco, senza riscontri, di vietare temporaneamente le vendite porta a porta nel territorio comunale».
Nel frattempo i truffatori si sono spostati in altri centri della provincia, utilizzando le stesse modalità, venendo a volte allontanati dalla polizia locale. Della grande quantità di persone truffate solo cinque hanno deciso di procedere per vie legali, supportati dall’avvocato Simone Vellani, uno degli storici professionisti che collaborano con Federconsumatori. Nel 2023 Marku Gjergj, il titolare, è stato rinviato a giudizio e, come detto, nei giorni scorsi è stata emessa la sentenza di condanna. «Ora inizia l’azione per ottenere i risarcimenti: Marku Gjergj – spiega Federconsumatori – risulta titolare di altre “aziende”, che svolgono la stessa attività. Alcuni modenesi che hanno acquistato i rilevatori continuano ogni anno a ricevere dei soggetti per una non meglio precisata manutenzione, sostenendo che questa attività è dovuta contrattualmente. Sono richieste cifre elevatissime: per questo, Federconsumatori invita i cittadini a rivolgersi all’assiazione».