Il tutor sulla Modena-Sassuolo resta spento e il Comune di Formigine incassa quasi 2 milioni in meno
L’autovelox è stato sequestrato lo scorso luglio nell’ambito di un’operazione della polizia stradale partita da Cosenza. Si aspetta l’esito del ricorso alla Corte di Cassazione presentato dalla società che ha fornito il dispositivo
FORMIGINE. Il tutor installato nel tratto formiginese della tangenziale continua a essere spento e così, il Comune, ha dovuto “mettere mano” al bilancio. Sì, perché da quando il dispositivo – come altri dello stesso modello in tutta Italia – è stato sequestrato, lungo il tratto in questione non scattano più le sanzioni per chi supera il limite dei 90 chilometri orari: rispetto alle previsioni, il Comune “incasserà” quasi due milioni in meno. C’è poi l’altra faccia della medaglia: il costo sociale degli incidenti che, visto che su quel tratto si sono azzerati, ha portato a un risparmio per la collettività.
I numeri del mancato incasso
«Nella variazione di consiglio del 26 settembre – così l’assessore Andrea Corradini l’altra sera all’assemblea – si è provveduto alla revisione delle previsioni per l’esercizio 2024 al fine di tenere conto delle minori entrate conseguenti alla diminuzione degli introiti da violazioni al codice della strada. In tal senso sono state diminuite le entrate previste per un importo di un milione 872mila 690,47 euro».
Quante multe ha "scattato"?
Il tema è approdato in consiglio tramite un’interpellanza presentata dai gruppi di minoranza Lista civica per Cambiare, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Tra i firmatari anche il consigliere Maurizio Prandi. In particolare, tra i gruppi di opposizione, c’era preoccupazione per il bilancio del Comune: basti pensare che nel 2023 il tutor installato sulla tangenziale Modena–Sassuolo ha rilevato oltre 71mila sanzioni. «L’impianto – ricorda il testo dell’interpellanza – è stato noleggiato dal Comune con una spesa annua di 120mila euro e nei primi due anni sono state elevate fino a 500 contravvenzioni al giorno per un importo complessivo di centinaia di migliaia di euro».
La manovra finanziaria
L’assessore Corradini ha spiegato che, a fronte delle minori entrate previste, sono state effettuate varie “manovre”, come il ricalcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità su violazione al codice della strada e la riduzione delle spese «direttamente collegate alla gestione delle spese stesse per 742mila 47 euro. Si è provveduto al rifinanziamento di spese di parte investimenti precedentemente finanziate da violazioni al codice della strada per 428mila 889,08 euro». L’assessore, poi, ha aggiunto: «Desideriamo ricordare e ribadire che la velocità è un fattore di rischio oggettivo, che impatta fortemente sulla sicurezza della circolazione stradale. Lo dimostra il dato relativo al costo sociale, cioè il costo sanitario assicurativo materiale delle forze dell’ordine di circa 60mila euro a sinistro, per un totale di otre 2 milioni di euro in spese mediche e altro che sono stati risparmiati alla collettività. Oltre al costo immateriale della delle persone, che non è quantificabile».
Il ricorso
Quanto alla vicenda giudiziaria, l’assessore ha sottolineato come il Comune stia attendendo l’esito di un ricorso alla Cassazione presentato dalla società fornitrice del dispositivo: «Una volta che saranno pervenuti gli esiti di questo ricorso si potranno assumere le conseguenti decisioni riguardanti le sorti del contratto».
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