L'Emilia Romagna si scopre la regione d'Italia più "green", ma Modena ancora poco: ecco perché
Siamo 27esimi in Italia nel rapporto di Legambiente “Ecosistema urbano”, con un netto balzo in avanti rispetto allo scorso anno ma penultimi in regione: Reggio è prima, Parma terza, Bologna ottava e tra i vicini di casa anche brilla anche Mantova, al settimo posto
MODENA. Modena, anche quest’anno, non si tinge certo di verde. Nel rapporto di Legambiente "Ecosistema urbano", realizzato con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, la città emiliana si classifica al 27° posto, un risultato decisamente poco soddisfacente seppur migliore rispetto allo scorso anno (era al 52°), soprattutto considerando la competitività della provincia e i suoi vicini di casa, Reggio Emilia e Parma, che rispettivamente si sono posizionati al primo e al terzo posto in classifica. Forlì è al quinto posto e anche Bologna fa meglio, piazzandosi ottava. Settima è un'altra vicina di casa, seppur non emiliana (Mantova), mentre Ferrara è undicesima e Rimini dodicesima. Uno scenario che suscita una certa incredulità, soprattutto in relazione all’immagine che Modena ha sempre voluto proiettare: quella di una città all’avanguardia, dove la sostenibilità e l’innovazione sono state a lungo le parole d’ordine.
La top ten e le altre città dell’Emilia Romagna
- Reggio Emilia
- Trento
- Parma
- Pordeone
- Forlì
- Treviso
- Manotva
- Bologna
- Bolzano
- Cremona
- Ferrara
- Rimini
Al 15° posto Cesena, al 18° Ravenna, al 27° Modena e al 35° Piacenza.
I punti più critici
Il punteggio complessivo di Modena non lascia spazio a interpretazioni ottimistiche, in certi settori più che in altri: è come un quadro che, osservato da vicino, rivela macchie e pennellate fuori posto, riflettendo una realtà che necessita di un'attenta revisione. Analizzando i punti dolenti, emerge chiaramente che il capitolo della mobilità rappresenta il vero tasto dolente per la città.
La rete di piste ciclabili è frammentata e poco coordinata, mentre la mobilità pubblica si dimostra inefficiente, portando a un tasso di motorizzazione tra i più elevati. Di fatto, l’automobile rimane la regina indiscussa delle strade modenesi, contribuendo a un traffico che sembra crescere inesorabilmente, senza alcun segno di miglioramento. Inoltre, il tasso di incidentalità stradale non accenna a calare, mantenendo la città al passo con le statistiche più preoccupanti a livello nazionale.
Dal punto di vista dell’inquinamento, Modena non si trova affatto in una posizione privilegiata. L’aria, che dovrebbe essere pura e respirabile, è in realtà carica di polvere sottile. E così, le concentrazioni di Pm10 e Pm2.5 collocano la città tra le più inquinate della regione.
I segnali positivi
Tuttavia, nonostante questi dati poco incoraggianti, non mancano anche alcuni segnali positivi da considerare. Modena continua a vantare una notevole quantità di alberi, collocandosi tra le realtà urbane con la più alta densità verde in Italia: è infatti al secondo posto. Le isole pedonali stanno guadagnando sempre più terreno, e le aree verdi non mancano di certo.
In conclusione, Modena si presenta come l’immagine di una città che sogna un futuro sostenibile e verde, ma che purtroppo respira ancora grigio. La città è sospesa tra il passato, caratterizzato da nostalgie a quattro ruote, e un futuro che sogna, ma che sembra ancora lontano e difficile da realizzare. Le ambizioni di una transizione ecologica appaiono, per ora, lontane, una meta da raggiungere ma che richiede un impegno collettivo e un cambiamento profondo nella mentalità e nelle politiche urbane. Ma le intenzioni, nei progetti per la città, di certo non mancano.