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L'Emilia Romagna si scopre la regione d'Italia più "green", ma Modena ancora poco: ecco perché

di Ginevramaria Bianchi
L'Emilia Romagna si scopre la regione d'Italia più "green", ma Modena ancora poco: ecco perché

Siamo 27esimi in Italia nel rapporto di Legambiente “Ecosistema urbano”, con un netto balzo in avanti rispetto allo scorso anno ma penultimi in regione: Reggio è prima, Parma terza, Bologna ottava e tra i vicini di casa anche brilla anche Mantova, al settimo posto

29 ottobre 2024
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MODENA. Modena, anche quest’anno, non si tinge certo di verde. Nel rapporto di Legambiente "Ecosistema urbano", realizzato con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, la città emiliana si classifica al 27° posto, un risultato decisamente poco soddisfacente seppur migliore rispetto allo scorso anno (era al 52°), soprattutto considerando la competitività della provincia e i suoi vicini di casa, Reggio Emilia e Parma, che rispettivamente si sono posizionati al primo e al terzo posto in classifica. Forlì è al quinto posto e anche Bologna fa meglio, piazzandosi ottava. Settima è un'altra vicina di casa, seppur non emiliana (Mantova), mentre Ferrara è undicesima e Rimini dodicesima. Uno scenario che suscita una certa incredulità, soprattutto in relazione all’immagine che Modena ha sempre voluto proiettare: quella di una città all’avanguardia, dove la sostenibilità e l’innovazione sono state a lungo le parole d’ordine.

La top ten e le altre città dell’Emilia Romagna

  1. Reggio Emilia
  2. Trento
  3. Parma
  4. Pordeone
  5. Forlì
  6. Treviso
  7. Manotva
  8. Bologna
  9. Bolzano
  10. Cremona
  11. Ferrara
  12. Rimini

Al 15° posto Cesena, al 18° Ravenna, al 27° Modena e al 35° Piacenza.

I punti più critici

Il punteggio complessivo di Modena non lascia spazio a interpretazioni ottimistiche, in certi settori più che in altri: è come un quadro che, osservato da vicino, rivela macchie e pennellate fuori posto, riflettendo una realtà che necessita di un'attenta revisione. Analizzando i punti dolenti, emerge chiaramente che il capitolo della mobilità rappresenta il vero tasto dolente per la città.

La rete di piste ciclabili è frammentata e poco coordinata, mentre la mobilità pubblica si dimostra inefficiente, portando a un tasso di motorizzazione tra i più elevati. Di fatto, l’automobile rimane la regina indiscussa delle strade modenesi, contribuendo a un traffico che sembra crescere inesorabilmente, senza alcun segno di miglioramento. Inoltre, il tasso di incidentalità stradale non accenna a calare, mantenendo la città al passo con le statistiche più preoccupanti a livello nazionale.

Dal punto di vista dell’inquinamento, Modena non si trova affatto in una posizione privilegiata. L’aria, che dovrebbe essere pura e respirabile, è in realtà carica di polvere sottile. E così, le concentrazioni di Pm10 e Pm2.5 collocano la città tra le più inquinate della regione.

I segnali positivi

Tuttavia, nonostante questi dati poco incoraggianti, non mancano anche alcuni segnali positivi da considerare. Modena continua a vantare una notevole quantità di alberi, collocandosi tra le realtà urbane con la più alta densità verde in Italia: è infatti al secondo posto. Le isole pedonali stanno guadagnando sempre più terreno, e le aree verdi non mancano di certo.

In conclusione, Modena si presenta come l’immagine di una città che sogna un futuro sostenibile e verde, ma che purtroppo respira ancora grigio. La città è sospesa tra il passato, caratterizzato da nostalgie a quattro ruote, e un futuro che sogna, ma che sembra ancora lontano e difficile da realizzare. Le ambizioni di una transizione ecologica appaiono, per ora, lontane, una meta da raggiungere ma che richiede un impegno collettivo e un cambiamento profondo nella mentalità e nelle politiche urbane. Ma le intenzioni, nei progetti per la città, di certo non mancano.