La morte di Alberto Mantovani, il ricordo del nipote: «Era un esempio di vita»
La dedica di Jacopo Mantovani al nonno, imprenditore di Mirandola scomparso domenica a 87 anni, fondatore di Mantovanibenne e già presidente di Confindustria Modena e Confindustria Emilia Romagna: «La sua morte ha lasciato un vuoto grandissimo in tutti noi e nell’intera Bassa»
MIRANDOLA. «Nonostante la differenza d’età, era il mio migliore amico». Jacopo Mantovani ricorda così nonno Alberto, imprenditore mirandolese scomparso domenica all’età di 87 anni: «È sempre stato il mio punto di riferimento, fin da quando ero piccolo. Mi ha insegnato tutto quello che so, sia dal punto di vista lavorativo che umano, e ho cercato di seguire il suo esempio. Aveva un’etica molto forte, che è riuscito a trasmettere ai suoi figli, a noi nipoti e a tutti i suoi collaboratori».
Il ricordo
Proprio l’anno scorso la Mantovanibenne, azienda metalmeccanica fondata da Alberto nel 1963, ha spento 60 candeline. Un traguardo importante, celebrato con la famiglia al completo: la moglie Franca Roncadi – scomparsa poco più di un mese fa all’età di 82 anni – i figli Roberta e Paolo, i nipoti Jacopo e Lorenzo e la pronipote Anastasia. Tra gli anni Novanta e Duemila, Mantovani è stato prima presidente di Confindustria Modena, poi di Confindustria Emilia-Romagna. Oltre a questi due incarichi, è stato anche presidente della Camera di commercio di Modena: «C’era una frase che diceva sempre – ricorda Jacopo – che era diventata un po’ il suo motto: “Essere uomini di qualità è il nostro stile di vita”. Su queste parole aveva fondato la sua vita e il suo lavoro, senza mai perderle di vista, ma anzi cercando di metterle in pratica ogni giorno». Il ventottenne, insieme al fratello Lorenzo, fa parte della terza generazione di Mantovani che ha deciso di seguire le orme del fondatore continuando a lavorare nell’impresa di famiglia. Roberta si occupa della gestione finanziaria, mentre Paolo è amministratore delegato. «Per mio nonno – racconta il nipote – era una grande soddisfazione vederci in azienda, era una cosa di cui andava molto fiero e ce lo diceva spesso. La continuità familiare lo tranquillizzava e sia io che Lorenzo siamo contenti di aver intrapreso questa strada».
Il personaggio
Alberto aveva solo 26 anni quando, insieme alla moglie Franca, fondò nel cuore di Mirandola la Mantovanibenne, che all’epoca produceva solo benne per escavatori. «Mantovani – si legge nel libro di Fabio Montella dedicato alle imprese mirandolesi – prese la coraggiosa decisione di dedicarsi alla propria passione: la meccanica. Come per tante officine, all’inizio c’era solo una grande voglia di emergere e una completa dedizione al lavoro».
L’azienda continua a crescere e, intorno agli anni Settanta, nasce l’esigenza di espandersi e traslocare nell’attuale sede di via Righi. Tra il 1980 e il 1990 si cominciano a sviluppare le prime linee di attrezzature idrauliche per demolizione, scelta che ha ufficialmente dato il via al successo dell'impresa in tutto il mondo. Oggi Mantovanibenne guida il gruppo internazionale Mbi ed è presente nei maggiori mercati internazionali, a cui è destinato circa il 70 per cento della produzione.«L’intraprendenza di mio nonno – conclude commosso Jacopo – vivrà dentro di noi e ci permetterà, sono sicuro, di portare avanti ciò che lui ha creato tanti anni fa. Come famiglia ci siamo ripromessi che lui vivrà dentro di noi, sempre, e ci impegneremo al massimo per dargli tanta soddisfazione. La sua morte ha lasciato un vuoto grandissimo in tutti noi, ma anche nell’intera comunità mirandolese e nel territorio della Bassa».
I funerali
La camera ardente è stata allestita ieri nella sede di Mantovanibenne in via Righi 21 e sarà aperta anche oggi dalle 10 alle 17. I funerali si terranno, invece, domani alle 10 in Duomo a Mirandola, con partenza del corteo alle 9.30.
«Ringraziamo – dice una nota aziendale su Facebook – sinceramente tutti coloro che ci sono vicini in questo momento difficile. Il vostro supporto è per noi di grande conforto».l