Gazzetta di Modena

Modena

L'avventura

Il diabete non ferma Leonardo: «Ho scalato l’Illimani, un monte alto 6.500 metri»

di Mattia Vernelli
Il diabete non ferma Leonardo: «Ho scalato l’Illimani, un monte alto 6.500 metri»

La nuova impresa in Bolivia di Leonardo Varroni, spilambertese di 24 anni: «La malattia non mi ha bloccato». Lo scorso anno aveva corso la Maratona di Atene raccogliendo fondi per la ricerca

3 MINUTI DI LETTURA





SPILAMERTO. «Dalla vetta dell’Illimani, un monte boliviano di 6500 metri, il cuore andava a mille, avevo capito di aver compiuto un’altra grande impresa. Con il diabete non si scherza, ma a volte aiuta a ricercare i propri limiti».
Parola di Leonardo Varroni, 24enne spilambertese affetto da diabete di tipo 1. Attualmente si trova in Sudamerica, partito con un biglietto di sola andata a fine novembre dell’anno scorso.

L'avventura

«La diagnosi della malattia per me è stata una sorta di rivelazione: il domani non è mai certo. Prima vivevo un piccolo sogno – racconta Varroni – lavoravo in un'isola greca come social media manager di un resort. Poi sono arrivati quegli strani sintomi, una sete insaziabile e la permanente spossatezza, che mi hanno portato nel giro di pochi giorni nel letto di un ospedale, salvato per un pelo perché ero affetto da una grave chetoacidosi diabetica. La mia vita è cambiata: prima i pianti, le mille domande e la ricerca dei perché, il supporto di amici e famiglia. Poi, la ripresa: di fronte alla propria vita stravolta, nascono nuove opportunità, soprattutto per quanto riguarda la scoperta del proprio “io”. Ho cominciato a utilizzare le conoscenze nel campo della comunicazione social per far arrivare a più persone possibili informazioni su questa malattia, e liberarla da pregiudizi e stereotipi. Non sono un medico, mi limito a parlare delle mie esperienze quotidiane e a lanciare messaggi positivi, sono molto legato alla community italiana diabete. E soprattutto, questa malattia mi ha dato la forza per spingermi sempre un po’ più in là. Non significa essere irresponsabili, bensì mettere alla prova il proprio corpo per conoscerlo, ascoltarlo, e scoprire i propri limiti».

La maratone di Atene

Giramondo di indole, Leonardo si lancia così in avventure degne di nota. Ad agosto 2023, sulle pagine della Gazzetta, raccontavamo della Maratona di Atene portata a termine, per la quale aveva intrapreso una campagna di raccolta fondi: in poche settimane, Varroni aveva raccolto più di mille euro, donati alla ricerca scientifica per la cura del diabete. «L’ultima impresa è stata la scalata del monte boliviano dell’Illimani, a quota 6500 metri. Non voglio sembrare un irresponsabile: sono riuscito nell’impresa grazie a una solida preparazione fisica e perché nei giorni precedenti avevo svolto altri trekking per abituare il mio corpo all’altezza. Come detto, con questa malattia non si può essere sprovveduti, e sono arrivato alla cima ascoltando i segnali del mio corpo. L’altitudine e l’ansia, infatti, innalzano i livelli di glicemia, e al tempo stesso faticavo, visto il vento e le basse temperature, a fare iniezioni di insulina. A 100 metri dalla vetta stavo per interrompere la camminata, ma poi ho rallentato, e sono riuscito nell’impresa. È stato incredibile, arrivato avevo le lacrime agli occhi. Dedico questo traguardo a tutti i malati di diabete e ai genitori di questi ragazzi e ragazze, serve tanta forza d’animo».

Varroni si trova ancora in Sudamerica, e per l’acquisto del biglietto di ritorno è ancora presto: «Ho visitato Bolivia, Brasile, Perù, Ecuador, Colombia, Argentina e il Guatemala. Qui sto imparando tanto della cultura locale, ma soprattutto sto conoscendo sempre più me stesso», conclude il 24enne.