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Cavalcavia Cialdini, è tornata la “tendopoli”

Manuel Marinelli
Cavalcavia Cialdini, è tornata la “tendopoli”<br type="_moz" />

L’area è di nuovo stata occupata dai senzatetto a sole due settimane dalla bonifica effettuata da polizia locale e tecnici Hera

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Lenzuola ammassate, spazzatura e decine di biciclette parcheggiate: la “tendopoli” sotto il cavalcavia di via Cialdini è tornata.

Lo scorso 17 ottobre l’area era stata completamente ripulita per effetto di un’operazione congiunta tra agenti di polizia locale e tecnici di Hera. Ma la bonifica è durata ben poco. Infatti da qualche giorno, a distanza di neanche due settimane, i senzatetto sono tornati, tra di loro c’è anche una donna in sedia a rotelle, e la situazione è punto a capo. A poco sono servite le reti metalliche utilizzate per impedire l’accesso alle nicchie, così come le operazioni di pulizia con cui il personale di Hera aveva provveduto a sanificare l’area, dove trovano casa decine di senza dimora che sono ben presto ritornati per “ricostruire” la tendopoli in via Razzaboni.

Durante il blitz, gli agenti avevano identificato 22 persone che dormivano tra i sostegni in cemento del cavalcavia. Erano tutti adulti residenti a Modena, perlopiù di nazionalità straniera, già conosciuti dai servizi sanitari che si occupano di tossico dipendenza. Tutti i senza dimora hanno precedenti per reati di vario genere. Tra di loro c’erano anche sei donne.

A luglio, cinquanta migranti che vivevano sotto il cavalcavia avevano protestato lamentando di «essere lavoratori ma di non riuscire a trovare casa». «Siamo uomini e donne migranti di Modena – avevano detto – Alcuni di noi vivono in questa città da anni, abbiamo permessi di soggiorno e un lavoro ma nonostante questo, il razzismo del mercato immobiliare e dei suoi proprietari non ci permette di trovare una casa». l