Degrado e bivacchi all’ex Borsa merci di Modena: materassi e rifiuti davanti allo storico edificio
La rabbia dei residenti della Sacca: «La situazione ormai è diventata insostenibile»
MODENA. Da una parte ci sono i tanti investimenti per cambiare faccia a un’area da sempre “difficile”, dall’altra una realtà che non è semplice da modificare. Succede alla Sacca, e in particolare in via Canaletto, davanti all’iconica palazzina verde che è stata la storica sede della Borsa merci di Modena e che oggi, sul lato sinistro, ospita ancora una filiale Bper.
I timori dei residenti
E proprio nella parte del complesso che si affaccia alla strada, di fronte all’area in costruzione che ospiterà nuove residenze, il supermercato Esselunga e il parcheggio multipiano, ci sono evidenti segni bivacchi all’interno di un vecchio cantiere. «Purtroppo si tratta di un’area che versa in un grave stato di degrado - raccontano i residenti del comitato “Pro rione Sacca” - oltre a essere poco curata per quanto riguarda aree verdi, illuminazione pubblica e videosorveglianza. Del resto, l’area attorno all’agenzia Bper è sotto scacco da molti anni: per accedere ai servizi bancari bisogna passare per un cantiere interminabile, mentre nello stesso edificio, che ha il vanto di aver ospitato la storica Borsa merci, trionfano in uno spettacolo indecente il bivacco, la sporcizia e il degrado». Una situazione illustrata chiaramente dalle immagini, che mostrano la presenza di materassi, biciclette abbandonate, coperte, bottiglie e rifiuti di vario tipo proprio davanti all’ex Borsa marci.
Il progetto bocciato
Ma chi è il proprietario dell’immobile? In realtà l’edificio è diviso in tre parti: una appartiene alla Bper, una al Comune, e una terza è stata acquistata da un privato. E proprio i proprietari privati avevano previsto un nuovo futuro per quella porzione dello storico edificio: una nuova attività commerciale, che faceva parte delle 19 manifestazioni di interesse il cui progetto è stato avviato dalla giunta Muzzarelli e bocciato dalla squadra di Mezzetti. Alla base dello stop al progetto, secondo le valutazioni dell’assessora all’Urbanistica Carla Ferrari, c’è la mancanza di una visione d’insieme con le funzioni e le dotazioni sull’intero lotto tra le vie Canaletto e del Mercato. In particolare, secondo il Comune, la nuova attività commerciale proposta avrebbe seri problemi per il carico e scarico merci, oltre a una serie di discrepanze con gli indici Rie (riduzione dell’impatto edilizio) e di edificabilità.
Le alternative
Questioni politico-amministrative a parte, resta la situazione di profondo degrado all’ex Borsa merci: «Perché - chiede il comitato - non pensare a un recupero con un utilizzo “sociale” dell’edificio? Nei piani alti e al pianterreno di una parte dell’immobile di proprietà comunale - ricordano i cittadini - fra perdite d’acqua piovana dal soffitto e altre piccole disgrazie da carenza di cure, hanno sede alcune associazioni attive nell’assistenza e nel sostegno alle persone più bisognose per salute. Queste, già sofferenti, sono costrette loro malgrado e con ulteriore sofferenza ad accettare svariate difficoltà nell’accedere ai servizi dei quali hanno necessità, a causa sia di un parcheggio selvaggio quotidiano».