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Che festa per i 125 anni dell’istituto Sacro Cuore di Modena: «Valori che resistono nel tempo»

di Daniele Montanari
Che festa per i 125 anni dell’istituto Sacro Cuore di Modena: «Valori che resistono nel tempo»

In centinaia per la giornata amarcord, ritrovando i padri giuseppini e i vecchi professori. Padre Agostino: «Grazie per tutto questo affetto, continuiamo il cammino con la città»

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MODENA. Sono arrivati in centinaia tra ex allievi e amici sabato scorso, 26 ottobre, per i 125 anni dell’istituto Sacro Cuore. Una presenza andata oltre le aspettative dei padri giuseppini, e che testimonia l’affetto della città per la scuola.

Una storia di tradizioni
La realtà fondata nel 1899 in viale Storchi da san Leonardo Murialdo (sviluppando il centro giovanile creato da monsignor Luigi Della Valle), che oggi è scuola media, istituto tecnico per ragionieri programmatori, liceo scientifico, classico e adesso anche linguistico. Circa 700 gli studenti ospitati, 56 i professori, 20 gli educatori e 7 i padri giuseppini, da sempre in dialogo costante con il mondo laico. Il direttore della scuola infatti da molti anni è un laico, Giovanni Boschini, affiancato da padre Pietro Rota, direttore religioso succeduto al direttore “storico”, padre Agostino Manfredini.
Ex studenti e amici sono arrivati già nel primo pomeriggio per salutare i padri, rivedere i vecchi prof e fare una visita amarcord piena di emozioni tra aule e corridoi, in uno spirito di famiglia che al Sacro Cuore resiste allo scorrere del tempo. Erano così in tanti (fra gli altri, l’ex rettore Giancarlo Pellacani e l’amministratore unico dell’Asp di Vignola Marco Franchini) che si è dovuti andare in teatro per la messa celebrata dai padri giuseppini.

I commenti
«È una meraviglia ragazzi vederci qua insieme così in tanti – ha detto padre Agostino – la vostra presenza così numerosa testimonia che ci tenete al Sacro Cuore. È bello ritrovarci in questo anniversario per ricordare i valori ricevuti e farli rivivere con impegno e serietà sulla strada che il Signore ha tracciato per noi». La celebrazione è stata speciale anche perché ha coinciso con l’anniversario della nascita di san Murialdo, il 26 ottobre 1828.

«Il Sacro Cuore negli anni è sempre cresciuto con la città, andando incontro alle sue esigenze formative – ha ricordato padre Agostino – cercando di trasmettere i nostri ideali giuseppini. Credo che li sintetizzi bene la frase di uno che in campo educativo la sa molto lunga, come il nostro padre Giamberto Pegoraro: “Cosa deve fare un giuseppino in mezzo ai ragazzi? Testimoniare l’amore gratuito, attuale, personale, infinito, tenero e misericordioso di Dio. Da amico, fratello e padre, facendo bene il bene in un clima di famiglia, parlando al cuore dei giovani per farne buoni cristiani e bravi cittadini”. Mai come oggi c’è bisogno di lievito: se la famiglia del Sacro Cuore continua a testimoniare con la vita i valori che ha imparato qui, allora nonostante tutto speranza, gioia e futuro sempre ci accompagneranno. Ci auguriamo allora altri 125 anni per il Sacro Cuore, e altre migliaia ragazzi pieni dei valori che danno senso e significato alla vita».

Al termine, un grazie speciale a Franco Bettelli, da 40 anni presidente dell’associazione degli ex allievi. 


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