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Le notizie false che a tavola ci “fanno paura”: cosa sapere su additivi, conservanti e mense

Le notizie false che a tavola ci “fanno paura”: cosa sapere su additivi, conservanti e mense

Sul web circolano tante bufale sul cibo e così l'Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari ha fatto chiarezza, in un periodo storico in cui le fake news si diffondono rapidamente

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MODENA. È vero che gli alimenti senza additivi sono più sani? Il cibo confezionato è meno genuino di quello fatto in casa? E le materie prime italiane sono sempre migliori di quelle estere? Sono alcune delle bufale e dei falsi miti sul cibo su cui l'Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari ha fatto chiarezza in un periodo storico in cui le fake news si diffondono rapidamente, creando confusione e allarmismo tra i consumatori e influenzando negativamente il loro rapporto con il cibo.

Le linee guida
Secondo i Tecnologi alimentari, non è vero che le materie prime italiane sono sempre migliori di quelle estere perché la qualità delle materie prime non dipende dall'origine geografica. La sicurezza sulle nostre tavole è garantita dai rigorosi controlli igienico-sanitari effettuati da enti preposti e comparto agroalimentare. E ancora, è falso che il cibo confezionato sia meno genuino di quello fatti in casa: gli alimenti confezionati devono rispettare rigide norme di sicurezza e qualità che riguardano anche la formazione degli operatori, mentre in casa non esistono obblighi simili e la sicurezza dipende unicamente dalla competenza di chi cucina.

Tutte le bufale…
Altra bufala dura a morire è quella dei conservanti contenuti nei gelati e surgelati, quando è invece il freddo l'unico metodo di conservazione ammesso. E ancora, la convinzione errata che gli alimenti ottenuti senza additivi siano più sani: non solo la lista degli additivi è oggetto di controlli e verifiche continue dell'Efsa, ma alcuni, come l'acido citrico, si usano anche in cucina casalinga per le sue proprietà antiossidanti. Ma forse chiamarlo succo di limone fa meno paura. Infine, una bufala che accomuna molti genitori, preoccupati che i figli a scuola non mangino come a casa: il cibo di bassa qualità servito nelle mense. Falso anche questo. I requisiti di qualità degli alimenti e il modo in cui vengono lavorati e serviti nelle mense scolastiche sono concordati con il Comune di riferimento (e controllati periodicamente). La lotta alle fake news alimentari e la promozione della corretta informazione sono stati al centro del workshop. "Tecnicamente Falso": un momento di confronto e riflessione voluto da OTAN e patrocinato dall'Associazione Italiana Stampa Agroalimentare (ASA) che ha riunito giornalisti, divulgatori scientifici e professionisti della comunicazione food per sottolineare l'urgenza di contrastare questo fenomeno con strumenti efficaci e la trasparenza e l'autorevolezza di chi il cibo lo progetta e garantisce qualità e sicurezza dei processi alimentari.

Districarsi tra le fake news
La disinformazione sul cibo rappresenta anche un problema di salute pubblica, per come riesce a influenzare in modo significativo gli stili di vita delle persone. Secondo uno studio Coop-Nomisma, solo il 22% degli italiani che seguono una dieta si affida a medici e nutrizionisti. Meno di chi segue i consigli di amici e familiari (24%) e tanti quanti preferiscono i suggerimenti del personal trainer (22%) alla competenza del medico. Non solo: secondo il Censis, oggi 3 italiani su 4 trovano difficoltà nel distinguere tra notizie vere e false, specialmente sui social media. In questo scenario, la figura del tecnologo alimentare si afferma come un interlocutore essenziale per la lotta alla disinformazione e promuovere una cultura alimentare consapevole e basata su evidenze scientifiche. Lo conferma anche la Presidente di Otan Laura Mongiello: «Abbiamo portato ad esempio alcuni dei falsi miti sul cibo più diffusi per dimostrare quanto sia importante contrastare non solo le singole fake news, ma l'intero sistema che le costruisce e diffonde. L'Ordine dei Tecnologi Alimentari offre la massima disponibilità nel mettere a disposizione del mondo della comunicazione le specifiche conoscenze dei professionisti che quotidianamente si confrontano con le problematiche di sicurezza, qualità, sostenibilità e salubrità degli alimenti».