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Il dato

Senza Skipass, calano le prenotazioni negli hotel di Modena: «Ma i turisti ci sono»


	Una coppia di turisti a Modena
Una coppia di turisti a Modena

Il bilancio di Assoturismo: «Perdita lievemente compensata, ma il calo rispetto allo scorso anno è del 20 per cento»

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MODENA. Un ponte di Ognissanti in cui si registra un calo dell’affluenza di visitatori a causa della cancellazione di Skipass, la fiera dedicata agli sport invernali che da trent’anni richiamava migliaia di appassionati: per quanto riguarda le presenze alberghiere, se l’anno scorso il tasso di riempimento delle camere era al 95% – praticamente tutto esaurito – questa volta ci confrontiamo con una percentuale che sfiora l’80%. Confesercenti ha calcolato il tasso di riempimento delle camere degli alberghi a esclusione degli immobili Airbnb, che sfuggono alle statistiche ma che sono in aumento. Questo è il quadro secondo Daniele Cavazza, coordinatore provinciale assoturismo Confesercenti Modena: «È comunque un’ottima percentuale, ma manca quel 15% che fino a un anno fa ci procurava Skipass. Tra l’altro questo numero è stato compensato dall’aumento del turismo leisure».

L’indagine

Confesercenti ha infatti condotto un’indagine a livello nazionale con il Centro studi turistici di Firenze, che in occasione del ponte di Ognissanti certifica in generale un aumento del 5% di traffico turistico nelle città d’arte rispetto all’anno precedente.

«Pensiamo che Modena, considerando il trend che ha mantenuto nel corso di tutto l’anno, segua anch’essa questa percentuale. In sostanza, ci sarebbe un 20% in meno di presenze rispetto al 2023, dovuto all’assenza di Skipass». I turisti in aumento hanno altri intenti: vengono a visitare Modena per il museo Ferrari, per la gastronomia o il Duomo e gli altri monumenti storici. «Questo fine settimana la nostra città si prepara ad accogliere visitatori da tutte le parti del mondo, che giungono a Modena attratti dalle bellezze locali, culturali e storiche, oltre che dalle eccellenze enogastronomiche nostrane. Purtroppo però dobbiamo fare i conti con la mancanza di un appuntamento che influiva positivamente sull’afflusso turistico a Modena e dintorni».

Calano le prenotazioni

I visitatori richiamati da Skipass, che venivano da tutta Italia e anche dall’estero, non solo soggiornavano nelle strutture della città, ma contribuivano a supportare le strutture ricettive e i pubblici esercizi locali. Per Cavazza è necessario un intervento da parte delle istituzioni locali e regionali per incentivare l’Ente Fiera a portare a Modena manifestazioni di interesse nazionale. L’auspicio è che si possa lavorare tutti insieme per continuare a promuovere il territorio modenese, che resta attrattivo per vari motivi, dalla cultura ai tortellini ai motori, e soprattutto l’economia locale: «Mi rivolgo specialmente all’Ente Fiera di Bologna, che si occupa di gestire anche quella di Modena, che ha una potenzialità al momento parzialmente inespressa. Il comune, da proprietario dell’immobile modenese, potrebbe incentivare l’ente bolognese ad investire sulle manifestazioni fieristiche nella città». 

L’attacco del Consorzio Cimone ai sindaci dell’Appennino

Anche in Appennino non accenna a placarsi la polemica per la chiusura della fiera Skipass a Modena dopo 28 anni. Sono parole amare e pungenti quelle di Luciano Magnani, presidente del Consorzio Cimone: «Skipass ha portato nella nostra regione tutto il mondo dello sci a partire dalle aziende tecniche agli addetti ai lavori a tutti gli operatori maestri di sci che lavorano e vivono attorno al mondo dello sci oltre grazie alla Fisi a tutti gli atleti di tutte le discipline che fanno parte della federazione. È veramente triste pensare che una grande idea che negli anni si è rivelata un importante vetrina sia di immagine che economica nata dal compianto Gaetano Coppi, allora responsabile vendite Rossignol in Italia e successivamente presidente della Fisi, ma soprattutto con un amore e passione verso la montagna che, grazie alla genialità di Belluzzi, avevano ideato questa importante Fiera che per 28 anni ha avuto Modena al centro dell’Italia per il mondo dello sci. Ricordiamo tutti i campioni, i politici, i vari ministri che si sono succeduti in tutti questi anni. Era una passerella per tutte le migliaia di appassionati e tifosi dello sci che potevano ammirare da vicino i primi anni chiedendo autografi e negli ultimi facendo un selfie col proprio campione».

Magnani punta il dito verso le istituzioni: «Quello che più mi ha dato fastidio è stato il silenzio totale da parte delle istituzioni e in primis di tutti i sindaci della montagna del nostro appennino che non hanno mai capito l’importanza di questa Fiera per il nostro territorio, pensiamo anche alla ricaduta economica per alberghi ristoranti e negozi di Modena e non solo. Dispiace molto per persone come il sottoscritto e come il presidente della Fisi Flavio Roda che tutti gli anni organizzava l’atleta dell’anno oltre a tutte le manifestazioni collaterali che mi dicono per una decisione di Ente Fiera Bologna “che comanda anche su Modena” tutto questo sia finito e sono sicuro che questo tipo di evento nei prossimi anni sarà trasferito in altra città “vedi Verona – Bergamo” questa sarebbe l’ultima beffa. Per la scomparsa dell’atleta della FISI Matilde Lorenzi sicuramente questa edizione sarebbe stata molto triste per tutto l’ambiente e vista la serietà della Federazione sarebbero annullate anche tutte le varie iniziative e questo rammarica tutto il mondo dello sci. La conclusione è che Modena ha perso la Fiera più importante per il mondo turistico e sportivo legato alla neve che si svolgeva in Italia».