Accoltellato al Novi Sad, esplode il caso sicurezza: chieste le dimissioni dell'assessore Camporota
Le reazioni della politica dopo l'aggressione in cui è rimasto ferito un diciannovenne pakistano. Mezzetti: «Contattato il prefetto». Negrini: «Necessario creare un CPR regionale»
MODENA. È un 19enne pakistano il ragazzo che sabato sera ha subito un’aggressione choc nei pressi del Novi Sad. Si conferma dunque la pista della lite fra giovanissimi all’origine di tutto, e non è la prima volta che al Novi Sad si verificano episodi di questo tipo. Il ragazzo è stato ricoverato a Baggiovara in Medicina d’urgenza: ha una prognosi di 30 giorni, ma non è a rischio della vita. E continua da parte dei carabinieri la caccia agli aggressori: i principali sospettati sono due minorenni nordafricani visti allontanarsi su una bici.
La reazione del sindaco
Il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, ha dichiarato: «L’ennesimo episodio di sabato sera è molto grave e desidero ringraziare i titolari del locale “Ai Cappuccini” dove il ferito si è rifugiato perchè hanno evitato conseguenze peggiori alla sua incolumità. Ho parlato con il Prefetto Fabrizia Triolo, ci incontreremo nelle prossime ore e nell'occasione le sottoporrò nuovamente la necessità di maggiore presidio di alcune aree della città tra cui quella del parco Novi Sad e dell'Autostazione dove si sono verificati gli episodi degli ultimi giorni ai danni degli autisti Seta e di studenti».
L'attacco della Lega
Giovanni Bertoldi, candidato Lega per le elezioni Regionali dell’Emilia Romagna, invece dichiara: «Modena, una città che sembra sfuggire al controllo, nonostante gli sforzi incessanti delle forze dell'ordine ed una presenza sempre più capillare. L'ennesimo accoltellamento tra stranieri conferma quanto diciamo da tempo: le forze di Polizia devono essere poste in condizione di neutralizzare potenziali minacce di persone che sono autentiche mine vaganti. Compresa la possibilità di procedere con il fermo di polizia per chiunque porti un coltello in luogo pubblico e con l'utilizzo del taser, che è il più adatto strumento di contenimento per criminali che intendano utilizzare armi da taglio contro le forze dell’ordine. Ormai portare un coltello in tasca è diventato consuetudine. È inaccettabile!. Se si trova un coltello, deve scattare l'arresto immediato»
Così Forza Italia
Piergiulio Giacobazzi (Fi) candidato elezioni regionali: «Il parco Novi Sad, così come l'area che divide il parco dalla Pomposa, è monitorato H24 in ogni punto da telecamere, l'area è attenzionata in modo speciale, anche su indicazione del sindaco Mezzetti, dalle forze dell'ordine, che quasi in tempo reale giungono sul luogo dove si verificano reati. Purtroppo questo evidentemente non serve più per prevenire e contrastare la minaccia di persone straniere, a cui non importa nulla delle leggi, dei controlli e, purtroppo e delle forze dell'ordine. Lo sforzo della politica e delle istituzioni deve puntare a modificare questo stato di cose e a garantire che gli autori di gesti violenti o di fatti come quello accaduto ieri sera, abbiamo la matematica certezza di non rivedere né la Ghirlandina né il nostro Paese».
C'è chi chiede le dimissioni dell'assessore alla Sicurezza
Duro l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini: «Modena - denuncia Negrini - paga anni di lassismo ideologico in termini di sicurezza. Quello di sabato, purtroppo, è l’ennesimo accoltellamento in un nutrito elenco che vede moltiplicarsi episodi violenti a qualsiasi orario. Il nostro territorio paga anche un’altra lotta ideologica portata avanti da chi amministra il territorio da anni, ovvero quella contro i CPR (i Centri di Permanenza per i Rimpatri), ovvero strutture che garantiscono risposte certe in termini di verifica e monitoraggio verso chi attende il decreto di espulsione. Chi urla allo scandalo dei CPR fa finta di non sapere che a Modena continuiamo ad impiegare quotidianamente agenti per accompagnare i cittadini stranieri in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione nei CPR di altre regioni. Evidenza ulteriore di come invece sarebbe molto più funzionale l’apertura di un Centro di permanenza per i rimpatri regionale».
Antonio Platis, vicecoordinatore regionale e candidato Forza Italia alle elezioni regionali: «Siamo di fronte a un vero e proprio bollettino di guerra nel completo silenzio del super assessore Camporota. A questo punto meglio che si dimetta subito L'ex prefetto che per anni, prima di entrare nella squadra politica di centro sinistra del sindaco Mezzetti, ha coordinato e gestito l'immigrazione a Modena e ha presieduto il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, non ha evidentemente nulla da dire. Un silenzio istituzionale parzialmente colmato in queste ore solo dalle imbarazzate parole del sindaco Mezzetti, obbligato a chiedere nuovamente quel maggiore presidio della zona che già aveva chiesto, forse invano, visti i risultati. La gestione dell'immigrazione e del coordinamento della sicurezza dell'ex prefetto, limita anziché potenziare oggi l'azione dell'ora assessore alla sicurezza Camporota. Lo ribadisco: chiedo le dimissioni dell'assessore».