Mirandola, una 15enne denuncia: «Io bullizzata perché senza velo»
Tre coetanee l’hanno aggredita all’uscita da scuola: lei non ha più fatto ritorno sui banchi
MIRANDOLA. Ancora la cronaca di un grave episodio di bullismo nelle scuole della provincia, con una 15enne traumatizzata a tal punto da non aver più fatto ritorno sui banchi, da quasi due mesi. Ma a lasciare sconcertati è l’accusa che la vittima ha rivolto alle tre coetanee, come lei di origini marocchine: l’avrebbero aggredita perché aveva scelto di non portare il velo.
Il fatto e le indagini
L’episodio è avvenuto il 16 settembre scorso nel cortile del polo scolastico superiore di Mirandola. Al termine delle lezioni, la vittima e le tre si sono incontrate nel cortile, e qui è avvenuto tutto: offese molto pesanti da parte delle tre e poi l’aggressione fisica nei confronti dell’altra, con spintoni, calci e schiaffi fino a farla cadere, riportando lesioni che hanno richiesto l’accesso in Pronto soccorso. Dieci giorni di prognosi per la ragazza, che a quel punto ha deciso di fare denuncia alla polizia Locale di Mirandola, che ha sede proprio di fianco alla scuola.
Nella sua ricostruzione dei fatti, la ragazza ha raccontato che le tre l’avrebbero aggredita perché aveva deciso di non portare più il velo. Sembra che ne avessero parlato altre volte in passato, e che lei avrebbe sostanzialmente chiesto alle altre se era più carina col velo o senza. Già a maggio ci sarebbe stato un vivace confronto tra loro in merito, con già i primi epsodi di bullismo da parte delle tre.
Le motivazioni del litigio in realtà sono ancora in fase di accertamento da parte degli inquirenti, perché la vicenda è ancora in fase di indagine. A scuola si è sparsa anche voce di una lite tra le ragazze per motivi di gelosia: un’infatuazione per lo stesso ragazzo e non una matrice religioso-culturale all’origine di tutto, come se le altre non avessero accettato la sua idea di vivere all’occidentale. Del resto, a quanto pare gli stessi genitori della vittima avrebbero accettato la sua decisione di non indossare il velo. Insomma, una vicenda tutta da approfondire, e che richiede in questa fase d’indagine una sospensione dei giudizi. Di certo c’è solo che la Procura per i minori di Bologna, a seguito dell’informativa ricevuta dalla polizia Locale di Mirandola, ha avviato un procedimento per stalking, minacce e lesioni nei confronti delle tre 15enni, che sono state sentite dal pm un paio di giorni fa.
L’avvocato
«In questa fase, non mi sento di confermare la matrice di carattere religioso all’origine dell’aggressione, ma nemmeno di escluderla» sottolinea illegale difensore di una delle 15enni, l’avvocato Vincenzo Patera del Foro di Castrovillari (Cosenza), ma con studio anche a Bologna. «La vittima ha riferito che l’aggressione del 16 settembre è partita da una discussione sul velo, ma è possibile che ci fossero stati in precedenza degli screzi anche di diversa natura. Gli stessi genitori della mia assistita non sono osservanti particolari, e quindi non avrebbero trasmesso questa sensibilità alla figlia. Si è parlato anche di una questione di gelosia, ma finora nessuno vi ha fatto riferimento negli interrogatori. Vedremo cosa emergerà. Penso comunque che se nelle scuole ci fossero figure professionali in grado intercettare bene le problematiche adolescenziali, come uno psicologo, non si avrebbero conseguenze di questo tipo oggi, e domani forse più gravi».