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Il caso

Serramazzoni, strada chiusa, Varana protesta: «Passati 18 giorni senza risposte»

di Daniele Montanari
Serramazzoni, strada chiusa, Varana protesta: «Passati 18 giorni senza risposte»<br type="_moz" />

Troppi disagi con la Sp20 sbarrata. La Provincia: «Pronti per i lavori»

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SERRAMAZZONI. È dal 22 ottobre che, a causa della caduta di sassi e detriti per il maltempo, a Varana è chiusa la strada provinciale 20 di San Pellegrinetto che collega con Serra e Prignano.

Sono passate più di due settimane, e la gente del posto comincia a sentire tutto il disagio della chiusura completa (al km 15+900) di una strada fondamentale nei collegamenti a monte. Il traffico infatti è costretto a deviare per Pescarola passando per via Monari, che è in parte è strada vicinale e quindi molto stretta, nonché piena di buche. C’è anche la possibilità di arrivare a Moncerrato, ma è un’altra strada stretta e pericolosa, molto in salita. È un problema per le corriere degli studenti, ma lo è anche per tutti i collegamenti quotidiani, e nella zona le lamentele ormai sono molto forti. C’è poi la preoccupazione che, se il meteo dovesse peggiorare portando neve o gelo, le stradine sostitutive diventerebbero impraticabili, o comunque molto pericolose.

La richiesta alla Provincia – da parte della gente di Varana, Pescarola e dintorni – è di cercare di riaprire la strada al più presto mettendo new jersey di protezione nella parte di carreggiata interessata dalla caduta detriti e riattivando una corsia, con il semaforo. «Sono sempre caduti sassi e detriti in quel punto quando pioveva molto, ma non si è arrivati mai a chiudere la strada per così tanto tempo. Se si pensa che ci sia ancora pericolo, con una barriera new jersey si può ripristinare la sicurezza almeno in una corsia». È questo, un po’, il pensiero dominante.

L'intervento
Il malcontento è stato raccolto da Giuseppe Vandelli, consigliere provinciale della Lega: «È noto che quel punto è soggetto a leggere frane dopo lunghe piogge, ma non costituiscono in effetti un impedimento alla circolazione. Sarebbe sufficiente, a detta dei residenti, collocare i new jersey che oggi segnalano la chiusura, a lato della carreggiata, o restringere la corsia nel tratto interessato, disponendo un senso alternato. Ho segnalato personalmente il problema al presidente Braglia il 1° novembre, ma ancora attendo aggiornamenti. Chiedo che la Provincia si attivi subito per sbloccare quel tratto, pur garantendo la sicurezza al transito».

Interpellata ieri, la Provincia ha spiegato che «si tratta di un fenomeno franoso di dimensioni significative, la cui sistemazione comporterà una specifica progettazione e un importo di spesa considerevole, con tempi di risoluzione non brevi. Per questo è stato studiato un sistema di protezione provvisoria tramite la costruzione di una sorta di barriera di blocchi di cemento, che verranno posizionati a ridosso della scarpata e che consentiranno di riaprire a senso alternato. Sono state individuate le risorse per questo intervento provvisorio, e incaricata la ditta che a inizio della prossima settimana fornirà i blocchi. Si conta di poter riaprire al transito tra una decina di giorni».