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Ambiente e salute

Modena e smog, 38 giornate “fuorilegge”: quasi il doppio rispetto a un anno fa

di Giovanni Balugani
Modena e smog, 38 giornate “fuorilegge”: quasi il doppio rispetto a un anno fa

Nel 2023 i superamenti di polveri sottili al 9 novembre erano stati soltanto 22, ben 16 in meno: rispetto al capoluogo di provincia va meglio a Carpi, Fiorano e Mirandola, ma non si può esultare

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MODENA. Il 2024 si conferma un anno horribilis per la qualità dell’aria di Modena. Da inizio anno si sono registrati 38 giornate “fuorilegge”, ossia per 38 volte il valore delle Pm10, le polveri sottili, ha superato il limite consentito per legge. Il valore di riferimento è 50 microgrammi di Pm10 per un metro cubo di aria, si dovrebbe “in teoria” restare sempre al di sotto di quella soglia. E se proprio non è possibile, l’Europa indica un numero massimo di giornate (35) in cui sforare quel tetto. Modena è a 38 sforamenti e quindi quest’anno ancora una volta saremo considerati una zona rossa per i parametri ambientali. Non che sia una novità. Dal 2015 ad oggi, infatti, soltanto nel 2023 eravamo riusciti a rimanere sotto a quel paletto delle 35 giornate. Nel giro di un anno tutto è cambiato. Alla stessa data dell’anno scorso gli sforamenti per Modena erano 22, quasi la metà dei 38 attuali. Una brutta notizia emersa dalla stazione di rilevamento di Arpae di via Giardini a Modena. Quella zona è da sempre la più problematica, poiché vi incide il forte traffico della Giardini ed è dunque un riferimento realistico della qualità dell’aria in città, dove il traffico è sostenuto in diverse zone. L’allarme, tuttavia, arriva anche da altre zone della provincia, seppur in tono minore: Carpi, Fiorano e Mirandola. A Carpi la stazione di rilevamento Remesina ha evidenziato 27 giornate con Pm10 fuorilegge, un dato che rientra ancora nei parametri europei e che consente un bonus di 7 giorni per arrivare ai fatidici 35. A Fiorano, invece, i rilevamenti da bollino rosso sono stati 21 in via San Francesco, a Mirandola 23 a Gavello. Quest’ultimo dato, tuttavia, è forse più inquietante perché la stazione di rilevamento di Gavello è definita “Rurale-Fondo”, quindi non dovrebbe essere influenzata dal traffico veicolare e restituire la mera qualità dell’aria. Tornando ai dati di Modena, sarebbero stati ancor peggiori se non fosse stato per un ottobre in cui il meteo ha aiutato molto, con diverse giornate di pioggia e vento. Due eventi che di fatto annullano lo smog e rendono l’aria certamente più respirabile. Il ritorno del sereno e della nebbia, al contrario, complica la situazione. E in effetti nei giorni scorsi è anche scattata la manovra emergenziale regionale per le pessime previsioni di qualità dell’aria. Allarme rientrato due giorni fa, con il ritorno alla manovra ordinaria. Quanto e quale sia l’impatto della manovra emergenziale è tutto da stabilire, sta di fatto che il tema dell’ambiente e dello smog resta, per il Modenese e l’intera pianura Padana, cruciale e di vitale importante per la qualità della vita, soprattutto dei soggetti più a rischio, come anziani, bambini e persone affetti da patologie croniche.