Gazzetta di Modena

Modena

L’aggressione

Modena, studente pestato in stazione delle corriere: «Hanno massacrato mio figlio»

di Manuel Marinelli
Modena, studente pestato in stazione delle corriere: «Hanno massacrato mio figlio»

Una baby gang ha accerchiato e poi picchiato un 16enne alla stazione dei bus. Fuori dal Selmi un altro giovane è stato minacciato con un coltello

4 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Minacce, rapine e botte. È quanto accade, ormai sistematicamente, al di fuori delle scuole superiori di Modena e alla stazione degli autobus, teatro ieri di un violento pestaggio in cui ad avere la peggio è stato un 16enne di Soliera, appena uscito dal liceo musicale Sigonio.

L’aggressione

A raccontare quanto successo è il padre del giovane, ancora scosso dopo aver visto tornare a casa il figlio terrorizzato e con i lividi sul volto. «Di questi episodi ne ho sentiti tanti in questi giorni – racconta – ma ieri è toccato a mio figlio. Verso le 13.20, è stato avvicinato, in un’autostazione gremita di persone, da un gruppo di quattro coetanei in prevalenza nordafricani. Gli hanno chiesto di dargli i soldi, lui ha risposto che non aveva nulla. Al suo rifiuto non hanno esitato un secondo di più: calci e pugni senza pietà, lo hanno accerchiato senza dargli via di fuga. Sotto i colpi incessanti mio figlio è caduto a terra. E ancora botte senza tregua. Volevano fargli male, lo hanno colpito in testa più volte. Insomma, lo hanno massacrato».

Il racconto del padre

Il giovane è riuscito a liberarsi dalla morsa degli aggressori, scappando sul bus che poi lo ha riportato a casa. «Si è presentato a casa con la faccia gonfia e i lividi. Traumatizzato dall’accaduto ci ha poi raccontato cosa era successo poco prima – prosegue il papà – Quello che ci lascia senza parole è la violenza con cui questi coetanei si sono avventati su di lui. Per rubargli poi che cosa? Un 16enne mica va a scuola con cifre importanti, fortunatamente non aveva con se il suo sassofono. Ma soprattutto ci fa arrabbiare il fatto che le forze dell’ordine non siano intervenute nonostante la pronta chiamata di mio figlio. Penso che la zona dell’autostazione debba essere costantemente presidiata, sappiamo com’è il clima in quell’area. Invece non c’era nessuno. Mio figlio si è sentito completamente abbandonato e lasciato a se stesso. Mi preoccupa la violenza dei ragazzini, questa non è una bravata, non sono due schiaffi. Questa è un aggressione in piena regola, hanno preso a pugni e calci in faccia mio figlio. Se picchi così lo fai per far male. Io sono molto preoccupato, penso che avere paura quando il proprio figlio esce di casa per andare a scuola sia davvero grave» conclude il padre del 16enne.

Rapina davanti all’istituto Guarini

Questo è decisamente il più grave ma non l’unico episodio accaduto negli scorsi giorni con protagonisti dei minori. Sempre ieri due ragazzi lasciati a piedi da un bus, sono stati minacciati e rapinati davanti alla fermata dell’istituto Guarini. «Abitiamo a San Cesario, mio figlio prende la corriera tutte le mattine per raggiungere il Selmi – racconta la madre – Ieri il mezzo su cui viaggiava è rimasto in panne, così insieme ad un amico si sono incamminati verso la scuola. Erano stanchi di camminare e si sono fermati per aspettare un altro autobus. Mentre erano lì sono arrivati dei coetanei, 13 14 anni, al massimo e gli hanno chiesto di dargli tutti i soldi che avevano. Hanno rubato una sigaretta elettronica all’amico, mentre a lui solo qualche spiccio. Mi sconvolge sapere che mio figlio questi due ragazzi li conosce, hanno amici in comune. “Perché fate così e andate a rubare?” ha chiesto. “Siamo in brutte situazioni, abbiamo bisogno di soldi” hanno risposto. Non sono episodi isolati, sono all’ordine del giorno. Mio figlio ci è rimasto molto male, ha paura. Lui ha solo 15 anni ed ha appena iniziato le superiori. Dopo è andato a parlarne con la preside e temeva di subire ripercussioni dagli aggressori per aver raccontato quanto successo poco prima. Sono molto preoccupata, mi verrebbe voglia di mandarlo in un'altra scuola, sto facendo mille pensieri» conclude con la voce strozzata dalla rabbia la madre. Ieri al Selmi è anche intervenuta la polizia locale. Il motivo? Verso le 10, tre ragazzi minorenni sono entrati al bar del polo scolastico Leonardo e si sono accesi una sigaretta all’interno dei locali.

Dopo una breve colluttazione con uno dei bidelli, sono arrivati gli agenti della Locale, proprio su segnalazione del bidello. Alla vista delle volanti, i giovani sono fuggiti. Uno di loro è stato intercettato e identificato dagli agenti.

Studente minacciato con un coltello

Ma non finisce qua. Già, perché un altro studente modenese è stato vittima di minacce e rapina mercoledì, quando era appena uscito dal Selmi. «È successo intorno alle 13 quando – spiega la cugina del ragazzo – È andato a prendere l’autobus in una zona un po’ isolata e due minori, di 14 anni al massimo, lo hanno avvicinato, per poi estrarre un coltello con cui l’hanno minacciato, dicendogli di dargli tutto quello che aveva. Dopo aver dimostrato di non avere nulla in tasca hanno mollato la presa e sono fuggiti. Per fortuna non c’è stata alcuna aggressione. Però mio cugino è rimasto traumatizzato. Chiunque lo sarebbe dopo essersi visto puntare un coltello addosso. Ora ha paura ad andare a scuola, penso domani e per un po’ di giorni andrà accompagnato dal papà in auto. Purtroppo di storie come questa se ne sentono sempre più spesso. Io sono un’educatrice e lo vivo in prima persona. Io stessa quando esco dopo lezione e devo raggiungere l’auto ho paura».