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L’intervento

Rifiuti, Legambiente boccia la “rivoluzione” di Mezzetti: «Cambiare ancora la raccolta? Costi più alti per i cittadini»


	Il sindaco Mezzetti vuole reintrodurre i cassonetti per carta e plastica
Il sindaco Mezzetti vuole reintrodurre i cassonetti per carta e plastica

L’associazione ambientalista critica il ritorno ai cassonetti e lo stop al porta a porta voluti dal nuovo sindaco di Modena: «Passo indietro rispetto ai buoni risultati raggiunti dalla giunta Muzzarelli, così si peggiorerebbe anche la qualità»

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MODENA. Una bocciatura pressoché totale perché «farebbe aumentare i costi ai cittadini» e perché «andrebbe a peggiorare la qualità della raccolta differenziata». Il tema al centro del dibattito è la nuova raccolta dei rifiuti proposta dal sindaco di Modena Massimo Mezzetti, una rivoluzione che però non trova il benestare di Legambiente che si è dichiarata contro questa ennesima svolta preferendo il “porta a porta” introdotto invece dal sindaco Muzzarelli.

Le considerazioni di Legambiente

«La mancanza di prospettive ambiziose per il miglioramento della qualità della raccolta differenziata da parte dell’Amministrazione comunale è evidente – sottolinea il circolo modenese di Legambiente Angelo Vassallo – A fronte dell’ipotesi di un ritorno a un sistema misto e della reintroduzione di cassonetti per alcune raccolte, nel dibattito in Commissione gli stessi rappresentanti di Hera hanno anticipato la sostanziale certezza di un peggioramento della qualità della raccolta differenziata».

Il cambiamento, sempre secondo Legambiente, non avverrebbe a costi invariati: «È stato evidenziato chiaramente che un nuovo cambio del sistema, a pochi anni dalla transizione al porta a porta, comporterebbe ulteriori costi per i cittadini che dovranno essere ripartiti all’interno della tariffa – sottolinea l’associazione – Che maggiori costi si associno a un peggioramento dei risultati per quello che riguarda il recupero di materia e la riduzione dei rifiuti prodotti – obiettivo mai citato finora dall’Amministrazione comunale e difficilmente raggiungibile con il ritorno dei cassonetti – è un doppio risultato negativo che andrà a gravare sulle tasche dei cittadini».

Le proposte per migliorare la raccolta

Cosa fare quindi? Secondo Legambiente, «occorrerebbe proseguire sulla strada del porta a porta, che può consentire invece un miglioramento del quadro economico attraverso l’aumento della qualità, e quindi un maggior valore dei rifiuti differenziati grazie all’impegno dei cittadini». L’associazione ricorda quindi «i risultati positivi realizzati da Modena grazie all’impegno dei cittadini», testimoniati anche dai dati dell’ultimo anno, presentati in commissione dal Comune e rilevati anche nel rapporto Ecosistema Urbano 2024 pubblicato proprio da Legambiente. Nelle classifiche pubblicate dal rapporto, «Modena è passata dalla 67esima posizione per la raccolta differenziata rilevata nel 2023 alla 28esima posizione nel 2024, con un incremento del 12,4% dell’indicatore di quantità sul totale dei rifiuti prodotti».

Il rischio di ricadute territoriali

«Ultimo elemento rilevato, a fronte di una situazione ancora non definita da parte del Comune, è il pessimo segnale dato ai Comuni del territorio modenese. È evidente – aggiungono dall’associazione modenese – il rischio di ricadute territoriali a seguito di un passo indietro del Comune capoluogo rispetto a una scelta importante e impegnativa come quella assunta negli ultimi anni, che peraltro ha portato a miglioramenti significativi dei dati rilevati – conclude Legambiente – Attendiamo l’evolversi della situazione, segnalando però la necessità di una riflessione decisamente più attenta da parte dell’Amministrazione comunale».

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