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Incidenti

Crescono i morti sulle strade, per Modena dati allarmanti

di Ginevramaria Bianchi
Crescono i morti sulle strade, per Modena dati allarmanti

Sono 52 i decessi del 2023, dodici in più rispetto a quelli del 2022: l’ultimo nel fine settimana a Nonantola, dove ha perso la vita l’82enne Valentino Fontanesi

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MODENA. Modena, culla dei motori che simboleggiano l’eccellenza italiana, si scopre anche teatro di una triste realtà: quella degli incidenti stradali. Dietro le sue strade percorse da passioni e velocità si nasconde un conto salatissimo che, col passare del tempo, non smette di pesare. Secondo i dati Istat, solo lo scorso anno si sono registrati 2.619 incidenti in provincia, un numero che da solo basterebbe a far riflettere. Ma il bilancio è ben più grave: 52 morti – l’ultimo proprio in questo fine settimana, l’82enne Valentino Fontanesi travolto e ucciso da un’auto a Nonantola – e 3.425 feriti. Il dato dei decessi è in crescita: nel 2022 erano stati 40.
Modena seconda provincia in regione
I dati del 2023 collocano Modena al secondo posto in Emilia-Romagna per pericolosità stradale, subito dopo il capoluogo Bologna. Guardando complessivamente tutti i dati della regione, il 2023 è stato caratterizzato da una stabilizzazione nella mobilità rispetto al 2022, anno nel quale era stato rilevato un netto incremento, in termini di spostamenti registrati, rispetto al periodo delle fasi più acute della pandemia. Sul fronte dell’incidentalità stradale si registra, a livello nazionale, un lieve miglioramento per il numero delle vittime rispetto all’anno precedente (-3,8%); in controtendenza aumentano incidenti (+0,4%) e feriti (+0,5%), seppur in maniera contenuta. In Emilia Romagna, nel 2023, si sono verificati 16.809 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 279 persone e il ferimento di altre 21.818. Rispetto al 2022 aumentano, più di quanto si registri a livello nazionale, il numero degli incidenti (+0,8%) e i feriti (+0,7%), mentre diminuiscono le vittime (-10,3%). Ma dietro questi numeri c’è una realtà che non può essere ignorata, perché il tasso di mortalità, solo nella nostra provincia, è fermo all’1,9%, mentre quello di gravità raggiunge l’1,5%. Tutto ciò certamente disegna un quadro ancora preoccupante, anche se meno drammatico rispetto al passato.

Un’analisi più ampia rende meno drammatico il quadro

Ci sono infatti dei miglioramenti che hanno bisogno di essere riconosciuti. Nel 2010 gli incidenti erano stati 3.298, con 58 vittime e ben 4.639 feriti. In dodici anni il calo complessivo è evidente, e forse la causa sono stati proprio gli tutti gli interventi ideati per cercare di arginare questo fenomeno, come l’introduzione di autovelox e altri dispositivi di controllo elettronico della velocità, l’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine, le campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale e una maggiore attenzione alla manutenzione delle infrastrutture hanno sicuramente dato i loro frutti. Tuttavia, questi sforzi sembrano ancora insufficienti, visto che, stando a questi dati, in media ogni giorno si sono verificati circa sette incidenti solo nella nostra provincia. Un ritmo, questo, che lascia poco spazio all’ottimismo e che costringe a porsi domande sul futuro della sicurezza stradale. La strada è ancora lunga, ma è una strada che Modena deve continuare a percorrere, con fermezza e responsabilità.