Chi è Michele de Pascale: la politica dal liceo a Cesena, il coma dopo l’incidente, i due mandati da sindaco di Ravenna
Il nuovo presidente della Regione Emilia Romagna raccoglie l’eredità dal modenese Stefano Bonaccini, approdato al Parlamento Europeo: ha vissuto da amministratore i drammi della pandemia e delle alluvioni
BOLOGNA. La Romagna torna alla guida della Regione con Michele de Pascale, 39enne ravennate, per due mandati, dal 12 giugno 2016, sindaco della città dei mosaici, tra pandemia e alluvione, lavori infrastrutturali al porto e partita sul rigassificatore offshore. Tra le sue battaglie anche quella per riattivare le estrazioni di gas nell'Alto Adriatico, non gradita agli ambientalisti.
La biografia di de Pascale
Nato nel gennaio del 1985 a Cesena ma cresciuto a Cervia, trascorre l’adolescenza facendo il bagnino a Milano Marittima, nel bagno che prende il nome di sua mamma Marilena perchè ad averlo fondato è suo nonno Paolo. L’impegno politico, come per molti, comincia alle superiori, al liceo scientifico Augusto Righi di Cesena dove si diploma, iscrivendosi poi a Medicina ma senza laurearsi. E prosegue con l'iscrizione prima ai Democratici di sinistra e poi al Partito democratico. Nel 2004 si candida con successo a consigliere comunale Ds a Cervia, dove viene rieletto come dem nel 2019. Dal 2011 è assessore agli Affari generali nella giunta Zoffoli e in quello stesso anno vittima di un pauroso incidente stradale a causa del quale rischia tra l’altro di perdere un piede e rimane per 10 giorni in coma farmacologico: «Sono stato 10 giorni in coma farmacologico e 10 intubato. L’ultimo intervento è del 2017, per 6 anni ho vissuto con dolori articolari fortissimi e ho capito quanto è importante la terapia del dolore. Mi sento un sopravvissuto e sono diventato una persona diversa», ha raccontato al settimanale Sette. Nel 2013 de Pascale diventa segretario provinciale del Partito democratico e sposa Laura Casadio, figlia dell'ex presidente della Provincia, con cui ha due figli. E nel 2016, in seguito alla tragica scomparsa di Enrico Liverani, si candida sindaco a Ravenna. Sostenuto dal centrosinistra al primo turno non raggiunge il 50% più uno dei voti, ma trionfa comunque al ballottaggio sul centrodestra e Massimiliano Alberghini. Il 3 agosto viene inoltre eletto presidente della Provincia. Mentre il 12 febbraio 2019 presidente dell'Upi. All'interno del Pd sostiene le mozioni dei candidati segretario Nicola Zingaretti nel 2019 e Stefano Bonaccini nel 2023, dopo che nel 2021 viene confermato sindaco a Ravenna al primo turno sostenuto dal campo largo, sfiorando il 60%.
La corsa come successore di Bonaccini
Con le dimissioni dell’ex presidente Stefano Bonaccini quest'anno, il Pd lo sceglie come successore. E alle urne è un nuovo successo. Venerdì, alla festa di chiusura della campagna elettorale a Bologna, ha detto di lui Romano Prodi: «Cosa mi piace di lui? Quando penso che la polemica più grande è stata sull'alluvione... Beh, questo qui ha fatto allargare i campi per salvare la città, una cosa che nel medioevo facevano i Papi. Non confondiamo le cose, però...». Prodi ha poi aggiunto di vedere in de Pascale «solidarietà e stile» e già a due giorni dal voto il professore era sicuro: «Andrà bene».
Le sue parole dopo la vittoria alle elezioni
«Siamo stati capaci di interpretare valori fortissimi di questa terra», le sue parole a caldo dopo la vittoria, per la quale ringrazia «il mio partito, il Partito democratico, qui ci sono Elly Schlein e Stefano Bonaccini che mi hanno dato da subito un grandissimo sostegno» e «tutte le forze di coalizione. Abbiamo voluto parlare di Emilia-Romagna, alle cittadine e ai cittadini emiliano-romagnoli di cosa volevamo fare per loro».
Il primo messaggio è però per la premier Giorgia Meloni: «Noi, in questa terra, siamo stati profondamente feriti nell'ultimo anno e mezzo. Da questa campagna elettorale deve finire la speculazione politica», afferma auspicando una collaborazione con la presidente del Consiglio e ribadendo la speranza di poterla incontrare già nei prossimi giorni per «segnare un cambio di passo».