Cambiamenti climatici, Benedetta alla Cop29: «Faremo di Modena la capitale dell’idrogeno»
Brighenti, presidente dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, è l’unica modenese a Baku: «Sono le città il vero laboratorio dove applicare le soluzioni più innovative»
BAKU (AZERBAIGIAN). Alla Cop29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Baku in Azerbaigian, partecipa anche la modenese Benedetta Brighenti, presidente dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (Aess), vicepresidente di Fedarene, la rete europea delle agenzie energetiche locali, con delega alle azioni per la neutralità climatica delle città e delle regioni, e Climate Pact Ambassador della Commissione europea.
La sfida legata ai cambiamenti climatici
«Alla Cop29 intendo portare prima di tutto la voce delle agenzie energetiche locali che sono state, per la prima volta nella storia, ad una Cop lo scorso anno a Dubai – spiega Brighenti – La sfida legata ai cambiamenti climatici e con essa la transizione energetica, si impone come priorità non solo nei dibattiti internazionali, ma soprattutto a livello locale, dove i territori e quindi le città e gli ecosistemi urbani sono dei veri e propri laboratori di innovazione sostenibile».
Come sostituire i combustibili fossili
Sono proprio le città i veri laboratori nei quali vengono ideati, si sviluppano e testiamo, i modelli più innovativi per la transizione energetica e per la sfida della neutralità climatica. «Non esiste oggi una singola fonte energetica alternativa che possa sostituire i combustibili fossili – afferma Brighenti – È essenziale affidarsi a un mix energetico equilibrato che sappia bilanciare fonti rinnovabili, innovazione tecnologica e resilienza infrastrutturale e che sia cucito su misura per un territorio».
Chi è la 42enne Benedetta Birghenti
Brighenti, classe 1982, è oggi una delle voci più autorevoli quando si parla di transizione energetica perché è riuscita a mettere al centro del dibattito le agenzie energetiche locali; il suo impegno per il clima e l’ambiente sul territorio si declina in primis nell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, progetto modenese che ha saputo ritagliarsi un ruolo da modello per tutto il Paese nel supporto agli enti locali nella transizione energetica.
L’impegno per Modena
«Sono tanti i progetti in campo: idrogeno, energia condivisa, riqualificazione energetica del patrimonio ecclesiale, formazione, informazione. Personalmente mi sono impegnata, lo scorso anno, per portare a Modena 400 sindaci da tutta Europa per confrontarsi sui temi dell’energia e dei cambiamenti climatici e ad aprile di quest’anno abbiamo ospitato, a Modena, una delegazione dell’Agenzie per l’Efficienza Energetica albanese - dice Brighenti, l’unica modenese alla Cop29 - L’impegno è di contribuire, nel mio piccolo, a fare di Modena una capitale europea dell’ambiente. Stiamo lavorando, con i miei collaboratori, anche ad un format snello, diretto e semplice, per parlare di questi temi. Serve costruire cultura e consapevolezza».
Il documento Climate City Contract
In Europa, grande è il lavoro che hanno fatto tutte le città europee, non solo quelle italiane, seguite dalle agenzie energetiche locali che hanno realizzato il Climate City Contract, un documento composto da tre parti: gli impegni strategici, le azioni e gli investimenti per raggiungere la neutralità climatica nel 2030. «Il grande lavoro svolto dalle nove città italiane della Mission (Bologna, Bergamo, Torino, Milano, Padova, Parma, Firenze, Prato e Roma) sulla carbon neutrality, è un patrimonio straordinario che va messo a sistema per far sì che altre città possano proseguire la stessa strada – commenta Brighenti – Il 6 dicembre riuniremo a Modena, per la prima volta, tutte le hydrogen valleys italiane, un impegno, quello legato all’idrogeno, che porterò avanti anche nel 2025 per supportare Modena, che con HydrogeMo si candida a diventare una delle capitali dell’idrogeno, e tutte le città che guardano a quel vettore nello scioglimento di tutte le problematiche legate alla filiera dell’idrogeno».
Data center e intelligenza artificiale
«Infine – conclude Benedetta Brighenti – sto dedicando il mio impegno nell’approfondire l’impatto energetico che possono avere i data center e l’intelligenza artificiale sugli ecosistemi urbani per ridurne l’impatto ambientale, anche grazie all’energia verde, ed a comportamenti virtuosi. Il mio sito internet è un esperimento poiché abbiamo scelto di utilizzare server 100% solar power, l’utilizzo di immagini a basso impatto e tecniche di progettazione innovative, un modello per enti e istituzioni. Il prossimo anno, come Climate Pact Ambassador, organizzerò un momento per approfondire l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sulla risorsa idrica, un tema troppo sottovalutato».