Zocca, stalker incendia due auto dell’ex. La fuga fallisce e viene arrestato
I carabinieri di Zocca e Pavullo incastrano il 25enne di Montecreto
ZOCCA Stalker arrestato dopo aver dato fuoco a ben due macchine della sua ex. L’operazione è il frutto di una brillante collaborazione tra i carabinieri di Zocca e Pavullo.
Cosa è successo
Tutto è partito verso le 2 di notte del 19 novembre, quando tre auto sono state date alle fiamme per strada a Zocca, andate distrutte nonostante l’intervento dei pompieri. Due auto sono risultate di proprietà di una donna già vittima di atti persecutori da parte di un 25enne italiano di Montecreto. L’uomo è stato da lei denunciato per atti gravi, tali da portare nell’ambito del Codice rosso al suo arresto e alla detenzione domiciliare. A ottobre, è stato poi disposto per lui il divieto di avvicinamento alla ragazza.
L’operazione dei carabinieri
Dopo l’incendio, i carabinieri di Zocca si sono messi subito alla sua ricerca. È successo che alle 2.50 è stato casualmente sottoposto a un controllo stradale a Serra da una pattuglia dei carabinieri di Pavullo. Notando una profonda escoriazione ad una mano, i carabinieri – non sapendo ancora dell’incendio – gli hanno chiesto spiegazioni e lui ha detto di essersela procurata al lavoro qualche giorno prima. I carabinieri hanno quindi incrociato le informazioni tra loro, e quelli di Zocca sono andati subito a casa del 25enne, rintracciandolo all’alba. Hanno constatato la presenza di vistose ustioni al viso e alle mani, successivamente refertate di primo e secondo grado.
L’arresto
Gli oggetti rinvenuti e sequestrati a casa, i filmati delle telecamere stradali e le evidenti tracce della recente commissione del reato, insieme all’esistenza di un chiaro movente vendicativo, hanno permesso ai carabinieri di presentare un preciso quadro indiziario al pm, che ha quindi dato il via libera all’arresto del 25enne nella quasi flagranza del reato di incendio doloso. Il giovane è stato quindi condotto in carcere a Modena. Giovedì si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto: il giudice per le indagini preliminari, a seguito dell’udienza e dell’interrogatorio dell’indagato, ha convalidato l’arresto e, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e il concreto pericolo di reiterazione del reato, anche alla luce delle precedenti condotte persecutorie, ha confermato il carcere per il giovane. Una nuova grave storia di violenza sul territorio, dunque, a pochi giorni dal 25 novembre.