Gazzetta di Modena

Modena

Giornata contro la violenza sulle donne

Una targa in memoria di Anna Sviridenko, vittima di femminicidio: «Sempre nei nostri pensieri»

di Ginevramaria Bianchi

	Anna Sviridenko e la targa in sua memoria al Policlinico di Modena
Anna Sviridenko e la targa in sua memoria al Policlinico di Modena

Al Policlinico il ricordo della dottoressa uccisa a giugno dal marito Andrea Paltrinieri. La collega Annarita Pecchi e il professor Pietro Torricelli, direttore della Radiologia: «Non dimenticheremo mai il suo sorriso e la sua gentilezza»

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MODENA. Nel reparto di Radiologia del Policlinico sembra quasi di sentirla ancora, la voce di Anna Sviridenko.

Qui, tra il ronzio dei macchinari e la luce soffusa delle sale d’esame, aveva costruito il suo piccolo mondo. Le giornate scorrevano veloci, scandite dal lavoro intenso, ma anche da momenti di condivisione con i colleghi.

Perché Anna «era di quelle persone che non passano inosservate – commenta la collega Annarita Pecchi – Aveva la capacità di trovare sempre una parola gentile per tutti, persino nei ritmi frenetici della corsia. Ho trascorso con lei il suo ultimo turno. Era mattina presto. L’ho vista serena. Ci ha lasciati col sorriso».

È stato infatti in quello stesso giorno di giugno che è scattata la tragedia. Il marito, Andrea Paltrinieri, si è presentato proprio nel cuore nella notte al Comando dei carabinieri con il suo cadavere nel bagagliaio della macchina. Il corpo era rannicchiato, con il capo infilato in un sacco nero, legato al collo con un cavo elettrico.

Rimosso il sacchetto, i militari hanno trovato anche una cintura stretta sempre al collo. Da ieri, per ricordarla a quasi sei mesi dalla tragedia, nel suo amato reparto c’è una targa in sua memoria. Il suo nome, Anna Sviridenko, è scritto in grassetto.

Sotto, la frase “In suo ricordo rinnoviamo ogni giorno il nostro impegno contro ogni forma di violenza sulle donne”. Non è un caso che l’inaugurazione sia avvenuta nella ricorrenza del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

«Si era rimessa in gioco con una nuova specializzazione – racconta Pietro Torricelli, direttore del dipartimento diagnostico e radiologia – Si impegnava molto ed era una professionista valida, il suo sorriso non lo dimenticheremo mai».

«Oggi più che mai il nostro pensiero va alla dottoressa Sviridenko e a tutte le vittime di femminicidio – afferma il dottor Ottavio Nicastro, direttore sanitario dell’azienda ospedaliero-universitaria modenese – Rinnoviamo il nostro impegno nel perseguire un obiettivo che è allo stesso tempo una battaglia di civiltà: quello di contrastare la cultura della violenza e della sopraffazione nei confronti delle donne».

Il femminicidio che lo scorso giugno ha strappato Anna alla vita ha scosso profondamente l’intera comunità modenese e sanitaria. Ora, il vuoto che ha creato si traduce in un simbolo, in un nome che continua a vivere nei corridoi e nelle sale dove Anna trascorreva le sue giornate tra ecografie, diagnosi e sogni per il futuro. «Ricordarla serve a testimoniare impegno delle sostituzioni contro la violenza», continua l’assessore alla Coesione sociale, Alessandra Camporota.

«Non potevamo assolutamente mancare – aggiunge il presidente della Provincia, Fabio Braglia – È un nostro dovere combattere questi fenomeni, uno degli aspetti più negativi della nostra società. Dobbiamo interrogarci e fare sempre qualcosa in più». Ogni giorno, chiunque passerà in quel reparto, avrà la possibilità di fermarsi, leggere quel nome e ricordare.

Ricordare Anna, la sua dedizione, la sua vita spezzata. Ma anche ciò che quel gesto rappresenta: il bisogno urgente di dire basta alla violenza, per costruire un domani in cui nessuna donna debba più pagare con la vita la libertà di essere sé stessa.

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