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Il caso choc

Minaccia la moglie incinta a Carpi: «Do fuoco a te e al bambino»

di Daniele Montanari
Minaccia la moglie incinta a Carpi: «Do fuoco a te e al bambino»

Nove anni di inferno domestico, poi la donna ha denunciato le violenze: il 48enne originario del Bangladesh va a processo

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CARPI. È arrivato persino a minacciare di morte lei e il bimbo che portava in grembo avvicinando un accendino al pancione. Dicendo che avrebbe dato fuoco a tutti e due.
È un incubo domestico allucinante quello che è emerso ieri in tribunale, proprio all’indomani della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una storia lunga nove anni, ambientata a Carpi, dove vive la famiglia, e che è costata il rinvio a giudizio per maltrattamenti al marito, un 48enne originario del Bangladesh.

La moglie ha denunciato

Così come denunciati dalla moglie 45enne, anche lei del Bangladesh, i fatti sono gravissimi, e parlano di nove anni di convivenza da inferno. La donna ha riferito di violenze assurde, minacce e insulti dal 2014 al 2023. Su di lei e sulla figlia maggiorenne (avuta da un precedente matrimonio), ma anche sul bimbo e la bimba avuti dal 48enne.
Il marito rifiutava di provvedere al mantenimento della famiglia, pretendendo che la moglie gli consegnasse i soldi della pensione di reversibilità del precedente marito, morto. Ma soprattutto voleva essere il padre-padrone in casa, libero di esercitare le sue violenze. È accusato di aver percosso la moglie con pugni, schiaffi, ma anche con bastoni e utensili trovati in casa. Nell’estate 2022, mentre stava cucinando, prese una pentola e la scagliò in testa alla moglie con una violenza tale da rompere il manico. Minacciò anche di colpirla con un mattarello.
In precedenza, visto che lei si rifiutava di dargli i soldi, prese un coltello e la ferì all’avambraccio tanto da causarle una cicatrice. Nel giugno 2014 dopo averla aggredita verbalmente le strappò i vestiti, oltre a colpirla con pugni e schiaffi. La donna ha provato delle volte a ribellarsi. ma lui la minacciava di cacciarla di casa, dicendole che se avesse chiamato la polizia l’avrebbe “uccisa con le sue mani”. E questo glielo disse durante la gravidanza del loro primo figlio. Ha minacciato in modo agghiacciante di darle fuoco alla pancia, avvicinando la fiamma dell’accendino alla sua pelle. Per due episodi di aggressione la donna è finita in Pronto soccorso, dimessa in entrambi i casi con una prognosi di 5 giorni.

Figlio e figlie

Ma anche nei confronti del figlio e delle figlie il comportamento è stato spaventoso. Non accettava innanzitutto che la figlia di lei, maggiorenne, avesse la sua indipendenza, nemmeno che parlasse con le sue amiche. Quando vedeva che prendeva le difese della madre, la cacciava di casa. E dopo impediva alla madre di incontrarla e di parlare con lei. Se disobbediva, picchiava la moglie con quello che gli capitava a tiro, anche con delle scarpe. Ma le violenze erano perpetrate anche nei confronti di suo figlio e sua figlia, presi a schiaffi e in più episodi anche a bastonate. Tanto da lasciare lividi sulle loro gambe. Tutto questo fino al 2023, quando la madre ha detto basta ed è andata a fare denuncia per maltrattamenti. All’uomo è stata contestata anche l’aggravante dei fatti commessi sotto agli occhi dei minori.

Si andrà a processo

Ieri – martedì 26 novembre – è stato rinviato a giudizio dal giudice Alessandra Sermarini: il processo inizierà il 14 luglio in collegio. «A dibattimento ricondurremo i fatti alla loro reale consistenza – sottolinea l’avvocato di fiducia, Massimo Porta – si tratta di singoli episodi in una convivenza di dieci anni. E la figlia in parte smentisce la madre».