Gazzetta di Modena

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Il lutto

Addio a Efrem De Bare, “re dei Sinti” di Modena: «Una guida per la comunità»

di Gabriele Canovi

	Efrem De Barre con il figlio Cristian
Efrem De Barre con il figlio Cristian

Soprannominato “Il barone”, aveva 75 anni ed era considerato da tutti come il saggio, tanto da essere portavoce nel dialogo con le istituzioni. Il ricordo commosso del figlio Cristian e dei famigliari. Funerali venerdì 6 dicembre a Spilamberto

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MODENA. Era un punto di riferimento, uno di quei personaggi a cui tutti, nella comunità, chiedevano sempre un consiglio o semplicemente un parere. Lo consideravano una guida, un saggio, e non a caso, tutti lo conoscevano come “il re dei Sinti”. Se ne è andato martedì 3 dicembre, a 75 anni, Efrem De Bare (con una sola “r” come era il cognome originario Sinti, prima che un errore anagrafico la raddoppiasse), lasciando un vuoto che difficilmente verrà colmato all’interno della grande famiglia dei Sinti modenesi. Il funerale si terrà venerdì 6 dicembre, alle 13.30, nella chiesa di Spilamberto.

Il ricordo dei famigliari

«Era il portavoce della comunità, il nostro leader – raccontano i famigliari, che si sono stretti attorno ai figli di Efrem in queste ore di dolore – Ogni volta in cui si palesava un problema, lui c’era, sempre in prima linea. Dialogava con le istituzioni e si batteva con passione e senso di appartenenza. Era una persona gentile ed educata con tutti, non potremo mai dimenticare la sua immensa disponibilità e la sua eleganza. Anche quando qualcuno litigava, lui era il primo che si impegnava per riportare la calma. Amava molto suo figlio e le sue due figlie: insomma, era una leggenda per tutti».

Il ricordo del figlio Cristian

Commosso, infine, il ricordo del figlio Cristian: «Oltre ad essere il re dei Sinti di Modena, sarai per sempre il mio re. Efrem era un uomo con un cuore d’oro e un vero pilastro per la nostra etnia: si faceva voler bene da tutti, amava la sua famiglia, amici e tutti i suoi cari. Era un personaggio molto conosciuto a Modena per il suo modo di fare e per il suo carattere. Il suo soprannome era: “Il barone”. Ti mando un abbraccio grande da parte di tutti i fratelli, i nipoti e i famigliari tutti».