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L’operazione

Neonazisti “Werwolf”, 12 arresti in tutt’Italia e perquisizioni anche a Modena: progettavano attentati, nel mirino «la premier»


	Il materiale sequestrato
Il materiale sequestrato

I reati contestati sono associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco

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BOLOGNA. Erano membri di «una vera e propria cellula organizzata già in fase operativa» e «in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti “lupi solitari” sia suprematisti che jihadisti”, i 12 membri dell’associazione neonazista e suprematista “Werwolf” arrestati dalla polizia di Stato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bologna. Oltre ai componenti della “cellula organizzata”, ci sono altri 25 indagati nei confronti dei quali sono state eseguite perquisizioni in tutta Italia. Nelle chat da loro utilizzate parlavano anche di un attentato alla premier – pur senza citare esplicitamente il nome di Giorgia Meloni. I reati contestati sono associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco.

Le indagini sono state svolte negli ultimi due anni dalle Digos di Napoli e Bologna, in sinergia con il Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo interno della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione e con il supporto investigativo anche della Direzione centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica, sotto la direzione delle Dda di Napoli e Bologna, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

Tutti gli indagati

Gli aderenti all'associazione neonazista e suprematista “Werwolf Division” seguivano ideali suprematisti e neonazisti nella loro espressione più estrema dell’accelerazionismo, basandosi sulla negazione e sull’apologia della Shoah. Oltre ai 12 arresti sono state eseguite perquisizioni nei confronti di 25 indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni, a Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza. L’associazione “Wefwolf Division”, successivamente rinominata “Divisione Nuova Alba”, era attiva anche in rete sulla piattaforma Telegram.

Cos’era “Werwolf”

Miravano al sovvertimento dell'attuale ordinamento per «l'instaurazione di uno Stato etico e autoritario incentrato sulla “razza ariana”», anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni, i membri dell'associazione neonazista “Werwolf Division” oggetto di indagini da parte delle Dda di Bologna e Napoli, culminate oggi nell’esecuzione di 12 misure di custodia cautelare in carcere e 25 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati. L’inchiesta nasce dagli accertati contatti tra alcuni dei vertici dell’organizzazione con i leader di un’altra associazione sovversiva di stampo negazionista e suprematista denominata “Ordine di Hagal”, attiva sul territorio nazionale e disarticolata a fine 2022 dalla Digos di Napoli. Il nome del sodalizio è evocativo delle omonime “Werwolf Division” naziste, costituite negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale per compiere atti di sabotaggio e di guerriglia contro gli Alleati. I membri dell'associazione, è stato ricostruito, erano incardinati in una struttura marcatamente verticistica e si distinguevano per ruoli, dal Comandante all’Editore e all’Istruttore.