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Sassuolo, referendum sui rifiuti: «Rivogliamo i cassonetti per la raccolta differenziata, come a Modena e Bologna»

di Simone Fellico

	La raccolta differenziata a Sassuolo osservata dal sindaco Mesini
La raccolta differenziata a Sassuolo osservata dal sindaco Mesini

Lo propone il consigliere comunale Francesco Macchioni (lista civica) dopo il “no” del sindaco Mesini a seguire la stessa strada intrapresa dai comuni capoluogo di provincia e di regione

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SASSUOLO. Un referendum per modificare il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti a Sassuolo. La questione porta a porta è tornata sul tavolo del Consiglio con un ordine del giorno firmato da Francesco Macchioni (lista Macchioni). Nel corso dell’ultima seduta, Macchioni ha invitato la giunta a prendere parte ai tavoli tecnici organizzati da Provincia, Hera e Atersir per valutare il ritorno dei carrellabili e dei cassonetti “intelligenti” per la raccolta dei rifiuti. La richiesta, mossa da diversi mesi e appoggiata da tutta la minoranza, riflette un’inversione di tendenza sul tema da parte delle amministrazioni di Bologna e Modena.

La proposta in consiglio

«Nei giorni scorsi il sindaco di Modena ha chiesto un tavolo tecnico tra Comune, Atersir ed Hera - afferma Macchioni - per discutere delle modifiche alla raccolta porta a porta. In sostanza, si chiede di inserire i bidoncini carrellabili e i cassonetti “intelligenti” con tessera, cioè quello che abbiamo sempre chiesto come lista Macchioni. Si impegna sindaco e giunta a essere presenti come Comune di Sassuolo nella discussione per portare le medesime modifiche». Successivamente, Macchioni ha evidenziato il problema del ritiro dei sacchetti in orari precedenti al conferimento.

Il botta e risposta

Tuttavia, il consigliere del Movimento 5 Stelle Alberto Bonettini ha ribadito l’efficacia del porta a porta: «Gli abbandoni di rifiuti da parte di cittadini malinformati e maleducati sono un problema che si verifica tanto con il porta a porta quanto con il sistema dei cassonetti. È un fenomeno che non può essere ridotto alla semplice questione della raccolta. Inoltre il sistema porta a porta è più efficace, perché con i cassonetti è difficile garantire che vengano conferiti i rifiuti in modo corretto. L’altro aspetto riguarda i maggiori costi di gestione dei cassonetti». A ribattere è stato il consigliere di Fratelli d’Italia Luca Caselli, che ha proposto di provare a valutare misure correttive come l’aumento del numero dei cassonetti.

La risposa del sindaco

Anche il sindaco Matteo Mesini è intervenuto nel merito: «Leggo che l’ordine del giorno impone di tornare al sistema precedente. Su questi presupposti - ha aggiunto - non è sostenibile. I tavoli con Hera li facciamo ogni due settimane valutando nuove opportunità. Ho incontrato il sindaco Mezzetti la scorsa settimana, e non vuole un ritorno ai cassonetti, ma vuole implementare modifiche diverse a seconda della zona». Infine, anche l’assessore con delega alle Politiche ambientali e al ciclo dei rifiuti, Chiara Tonelli, ha evidenziato le criticità di un ritorno ai cassonetti: «Il carrellato richiede una collaborazione aggiuntiva da parte del cittadino, che dovrebbe esporre il bidone e poi ritirarlo. Se il carrello non viene ritirato, mentre oggi il sacchetto sparisce, non ci sarebbe un miglioramento del decoro urbano. Inoltre a Sassuolo abbiamo un problema con le persone che non hanno la tessera e abbandonano il sacchetto vicino al cassonetto, perché non hanno una posizione Tari e sono evasori. Il cassonetto con tessera, senza aver risolto il problema abbandono, rischia di essere un catalizzatore di sacchetti abbandonati. Più isole mettiamo e più creiamo punti di abbandono, con conseguente aumento dei costi di recupero». Al termine della discussione l’ordine del giorno ha ricevuto il voto contrario della maggioranza, per cui Macchioni ha dichiarato che sulla base dell’articolo 10 dello statuto del Comune di Sassuolo porterà avanti un referendum popolare sulla questione.