Attacco epilettico in strada, ragazza salvata dal postino laureato in Medicina
Mimmo ha 62 anni e di mestiere fa il portalettere a Carpi: «L’ho vista ferma come una statua, poi è crollata a terra. Al di là dei miei studi passati, fondamentale è il corso di primo soccorso: io l’ho fatto con l’azienda per cui lavoro e tutti dovrebbero farlo»
CARPI. «Mentre consegnavo le lettere ho visto questa ragazza cadere a terra. Ho subito parcheggiato il motorino e sono corso verso di lei: era un attacco epilettico, e ora sta bene». A raccontare la vicenda è Mimmo, 62 anni, che di mestiere fa il postino a Carpi.
L’episodio durante la giornata di lavoro
Ieri mattina, spiega, «stavo svolgendo la mia mansione come ogni giorno fino a quando, a un tratto, ho notato una ragazza ferma come una statua». Fin da subito il postino si è insospettito: «Sono laureato in Medicina, e ho un po’di dimestichezza con dinamiche di questo tipo, tant’è che non ho perso di vista la ragazza per i secondi successivi». E questo è stato fondamentale, dal momento che «poco dopo è crollata a terra», chiosa.
Essendo qualche metro distante, Mimmo ha parcheggiato il motorino con cui ogni giorno percorre la città, avendo poi premura di correre velocemente verso la concittadina. Non solo: «Girando molto spesso per le medesime zone, sapevo che lei è epilettica, e una volta raggiunta, ho capito che si trattava proprio di un attacco convulsivo».
Il soccorso e la chiamata alle 118
La prima azione è stata quella di comprendere se percepisse l’ambiente attorno. Perché, prosegue Mimmo, «gli epilettici, durante le crisi, spesso sono coscienti ma paralizzati. Per questo le ho chiesto di stringermi la mano se mi stava sentendo: la risposta è stata affermativa». Così, aggiunge, «ho chiamato l’ambulanza. Nel frattempo sono arrivate anche la zia e la nonna della ragazza». In una decina di minuti i soccorsi sono giunti sul posto, «e durante quel lasso di tempo ho cercato di tranquillizzare la ragazza». Lei ora sta bene, e la caduta pare non abbia provocato alcuna conseguenza. Però, sottolinea Mimmo, «questa esperienza insegna ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza di gestire ogni evenienza con la dovuta tranquillità».
L’importanza del corso di primo soccorso
Un aspetto fondamentale è infatti quello di aver seguito il corso di primo soccorso: «Io l’ho fatto con l’azienda per cui lavoro, ed è davvero utile, al di là della laurea in Medicina. Attraverso piccoli accorgimenti imparati in un percorso breve ma formativo, ciascuno di noi può diventare fondamentale per salvare una vita». L’invito che Mimmo estende a tutti è quello dunque di «seguire il corso di primo soccorso: non si tratta di apprendere come fare un’operazione a cuore aperto, quanto, piuttosto, di come si può stabilizzare, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, una persona che si sente male».
Per questo, è l’auspicio finale del postino, «spero che il ministero dell’Interno o la Croce rossa riescano a portare anche nelle scuole progetti di questo tipo: spendere qualche ora all’anno per imparare a salvare vite trovo sia di fondamentale importanza», conclude.
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