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La storia

Floriana e la sua storia di rinascita «Mia sorella mi ha salvato la vita donandomi il midollo»

di Laura Solieri
Floriana e la sua storia di rinascita «Mia sorella mi ha salvato la vita donandomi il midollo»

Scalzitti, 36enne modenese, ha ricevuto il midollo osseo da Maria Cristina «Vivo sapendo che il tempo è un regalo. Il trapianto? Un momento difficile»

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MODENA. In Emilia-Romagna i potenziali donatori iscritti al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo, a fine 2023, risultano essere 98.753; sul territorio di Modena e provincia, in totale, negli anni, sono stati oltre cento gli iscritti che hanno donato presso il Policlinico di Modena, e da inizio anno a novembre, si sono iscritti più di mille nuovi donatori.

Admo

L’Admo (Associazione donatori midollo osseo) copre l’intero territorio nazionale: l’unica cura efficace contro molte malattie del sangue come leucemie, linfomi e mielomi consiste nel trapianto di midollo osseo. Purtroppo, solamente una persona ogni 100mila è compatibile con chi è in attesa di una nuova speranza di vita.

La storia di Floriana

Oggi vi raccontiamo la storia di Floriana Scalzitti, 36 anni, di Modena, che ha ricevuto il midollo osseo da sua sorella Maria Cristina, e quella di Andrea Poletti, 20 anni, studente di ingegneria meccanica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, che ha deciso di diventare donatore di midollo osseo in seguito ad un incontro avvenuto in università con Admo. «Oggi sto bene, nonostante le varie cicatrici, e sorrido alla vita con entusiasmo e positività. Vivo il presente con la consapevolezza che il tempo è un regalo, da dedicare a noi stessi, a quello che più ci sta a cuore. La malattia rende chi è già “rotto” invincibile, ed è proprio così che mi sento oggi: invincibile – dice Floriana che nella vita lavora all’Università di Modena nella Direzione Affari istituzionali, e nel 2021 aveva ricevuto la diagnosi di leucemia linfatica acuta – I cicli di chemio andavano bene, ma a un certo punto arrivò la notizia del trapianto obbligato e lì il miracolo che ha il volto di mia sorella. Lei compatibile e felice di salvarmi la vita, il 14 febbraio del 2022 dona il midollo, il 28 io lo ricevo».

Il trapianto

Da quel momento si è aperto un nuovo capitolo: «Un trapianto è quanto di più difficile e delicato ci possa essere, nessuno sa come possa andare finché i giorni non passano: li contavo, di solito il tempo che passa ci terrorizza, in quel caso era il vero sollievo. I miei valori crescevano, le cellule di mia sorella attecchivano. Il senso di gratitudine mi accompagna ogni giorno, so di essere fortunata ad aver avuto la possibilità e le armi per combattere una delle più brutte malattie. Il mio grazie più grande è per chi ho incontrato nelle corsie del reparto di Ematologia, perché hanno creduto nella mia guarigione più di quanto potessi farlo io, per i sorrisi e le carezze che erano come la luce nel buio più profondo. L’altro grazie è per tutte le persone che mi amano, perché ho davvero compreso che l’arma più grande è l’amore, quello di mia sorella primo fra tutti».

L'appello di Floriana

A tutte le persone che combattono contro un brutto male, Floriana augura di scoprirsi coraggiosi e combattivi, di non rinunciare mai a vivere, «perché parte della guarigione dipende dall’approccio della nostra mente alle cure, anche noi siamo in grado con la nostra forza di contribuire alla guarigione».

La storia di Andrea, giovane donatore
Poi c’è Andrea, che consiglia a tutte le persone con età compresa tra i 18 e i 35 anni, che pesano almeno 50 chilogrammi e che godono di buona salute, di iscriversi al registro donatori tramite Admo, perché così facendo si aumenta esponenzialmente la possibilità di un paziente di trovare un donatore. «Ho donato a luglio 2024 ed è stata una bellissima esperienza sia per la consapevolezza di poter fare un bel gesto verso qualcuno, sia per la cortesia e la disponibilità di medici ed infermieri che mi hanno seguito durante il percorso – racconta Andrea – In questa mia scelta, sono stato sostenuto e anche incoraggiato da tutti i miei familiari e amici durante i vari passaggi della donazione. Anche all'interno dell'università sono stati entusiasti del mio gesto: diversi professori sono stati persino disponibili a spostare delle date d'esame e anche a fare una sessione straordinaria», conclude.

Per tutte le informazioni e sostenere l’associazione in questo periodo natalizio: www.admo.it.l