Scomparsa di Daniela Ruggi, ora tocca al telefono dello “sceriffo”: da venerdì via all’esame scientifico
Dopo le analisi dei carabinieri del Ris di Parma sull’auto di Domenico Lanza e nella sua casa di San Martino di Polinago,
POLINAGO. Dopo la casa e la macchina, adesso tocca al cellulare di Domenico Lanza, per chiarire ogni dubbio sui suoi rapporti con Daniela Ruggi.
I nuovi esami
Verrà conferito venerdì 20 dicembre alle 11.30 in Procura, davanti al pm Laura Galli, l’incarico ai due periti che dovranno setacciare il cellulare dello “sceriffo”, unico indagato finora per la scomparsa della 31enne di Vitriola. Indagato con un’accusa pesante: sequestro di persona. I consulenti individuati dal pm, Angelo Musella e Andrea Taroni, avranno dai 60 ai 90 giorni di tempo per ricostruire tutte le conversazioni che il 66enne ha avuto con la ragazza: tramite il suo cellulare, la sim, e l’account Google associato. In più, verrà esaminato anche il contenuto di una chiavetta usb sequestrata il 10 dicembre scorso nel marsupio di Lanza, al momento dell’arresto. Ma c’è anche un altro esame in vista: la perizia balistica che verrà effettuata sui vecchi fucili e le pistole ritrovate a casa sua, che gli sono valsi l’arresto per detenzione di armi clandestine, di cui due alterate. Un esame che la difesa, rappresentata dall’avvocato Fausto Gianelli, attende con fiducia per dimostrare che quelle armi sono solo un ricordo del padre e non hanno mai sparato in questi anni. È probabile che anche in questo caso l’esame verrà effettuato dai Ris di Parma, come la casa e l’auto. Ma al momento non c’è ancora una data.
Natale in carcere
Gli esami condotti lunedì dai carabinieri del Ris non hanno fatto emergere nulla che possa far pensare a condotte violente messe in atto da Lanza nei confronti di Daniela. A questo punto, si potrebbe dunque chiedere il dissequestro della sia casa di San Martino. Ma non prima che i Ris abbiano completato la loro relazione conclusiva, cosa che potrebbe richiedere anche un mese, se non di più. Questo significa che il 66enne, nonostante la sua posizione sia risultata di molto alleggerita in questi giorni a seguito delle risultanze, sembra destinato a trascorrere almeno un altro mese in carcere. Dove si trova, va ricordato, solo per la detenzione di armi modificate (e non si sa nemmeno se modificate da lui), non per la scomparsa di Daniela. Visto che la casa è sotto sequestro, allo stato infatti non avrebbe alcun luogo dove andare se venissero concessi i domiciliari. Si avvia dunque a trascorrere tutto il periodo delle feste al Sant’Anna, con tutto quel che significa per un uomo già segnato profondamente da questi 12 giorni di carcere. «Tornerò a fargli visita giovedì (domani, ndr) – sottolinea l’avvocato Gianelli – confesso che sono molto preoccupato per lui. L’esperienza del carcere già di per sé lo ha provato tantissimo finora, in più ci sono i suoi problemi di salute: è cardiopatico, ha il diabete e altre patologie. Paradossalmente, benché la sua posizione si sia di molto alleggerita visto che Daniela ora è cercata a Modena, al momento non abbiamo prospettive a breve termine per la scarcerazione. Non ha infatti un posto in cui andare, se gli venissero concessi – come possibile – domiciliari. Il figlio l’ospiterebbe volentieri a Cavriago, ma vive con la madre, e lei non vuole. Nessun altro parente o amico si è reso disponibile a ospitarlo finché la casa non sarà dissequestrata».
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