Modena accoglie il Giubileo: aperto l’Anno Santo
Tanti fedeli domenica 29 dicembre alla processione partita dalla chiesa di San Domenico e alla celebrazione in Duomo. Il vescovo Erio Castellucci: «Oggi noi dobbiamo essere pellegrini di speranza»
MODENA. «Apriamo il Giubileo della speranza che papa Francesco ha indetto per il 2025 facendoci pellegrini; pellegrini di speranza appunto. Non possessori di speranza. Perché è la speranza che ci sostiene. Cristo è la nostra speranza, è lui che ci ospita nella sua vita, è lui che ci dona la sua verità, è lui la via nella quale stimo per incamminarci. Non possessori, ma pellegrini di speranza. Ci mettiamo in cammino dunque anche noi, umilmente, affiancando tutti coloro che incontriamo sulla strada». Con queste parole pronunciate in San Domenico, prima della processione che ha portato i fedeli in Duomo, l’arcivescovo Erio Castellucci ha aperto il Giubileo nell’arcidiocesi di Modena-Nonantola (mentre per Carpi l’appuntamento è fissato per il primo gennaio alle 17.45 con la processione dalla chiesa di Santa Chiara fino alla Cattedrale). Un gran numero di fedeli hanno partecipato alla processione, partita alle 17 da San Domenico, per arrivare poi in Duomo dove, alle ore 18, l’arcivescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica.
L’ingresso del vescovo
Il vescovo Erio è entrato dall’accesso principale da corso Duomo con i classici tre colpi di pastorale, ma con questo gesto non ha aperto la porta Santa (che, per tradizione, è la Porta dei Principi che dà su piazza Grande e che rimase aperta per il Giubileo della misericordia nel 2015/2016), proprio perché la bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit” ha espressamente ricordato che in questa circostanza le porte sante saranno nelle quattro basiliche vaticane a Roma: quella di San Pietro, che è stata aperta il 24 dicembre, quella di San Giovanni in Laterano, aperta ieri, quella di Santa Maria Maggiore (il primo gennaio), quella di San Paolo fuori le mura (il 5 gennaio).
Le chiese permanenti
Tuttavia a Modena e a Carpi, seguendo le indicazioni del Pontefice, saranno chiese permanenti per l’Anno Santo il Duomo di Modena e la Cattedrale di Carpi, l’Abbazia di Nonantola, il Duomo di Mirandola, il Santuario della Beata Vergine Ausiliatrice del popolo modenese (San Giorgio a Modena), il Santuario della Beata Vergine del Castello a Fiorano e il Santuario della Vergine della Salute a Puianello.
L’omelia del vescovo
Nell’omelia don Erio ha messo al centro la Santa Famiglia (ieri era proprio la festa dedicata a Gesù, Maria e Giuseppe) con la prospettiva della speranza: «È la speranza che ci fa camminare, e la speranza può sorgere dall'angoscia, dal lutto verso una scomparsa o dalla promessa di una vita più bella... Siamo pellegrini di speranza in questo Anno giubilare. Abbiamo bisogno della speranza come dell'ossigeno per i polmoni, come il pane e l’acqua per il corpo».
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