Il Concerto del Comunale incanta da Strauss a Chajkovskij
Tutto esaurito e applausi a scena aperta per la Filarmonica del Teatro. Tributo alla tradizione viennese e ai capolavori del repertorio russo
MODENA. Quando l’appuntamento diventa tradizione, quando la tradizione diventa un must, quando un evento diventa irrinunciabile. È l’esempio di ciò che accaduto al concerto di Capodanno del teatro Comunale, che ormai è l’appuntamento fisso dei modenesi che vogliono godersi il loro concerto. Tutto esaurito anche ieri, applausi a scena aperta per un repertorio che si può dire abbia toccato le corde giuste nel giorno di festa con una esecuzione capace di emozionare con profondità.
Vietato mancare
È il concerto al quale non si può mancare. E pazienza se non siamo a Vienna. Siamo al Pavarotti-Freni e di storia ce n’è abbastanza per sentirsi orgogliosi di questa intuizione. Il maestro Aldo Sisillo a fare gli onori di casa nel foyer a una Modena che scalpitava per gli auguri che diventano musica grazie alla filarmonica del Teatro Comunale di Modena guidata dal suo direttore musicale, Hirofumi Yoshida.
Il programma
Il programma ha dato spazio questa volta, oltre agli immancabili valzer di Strauss, ad alcune delle pagine più emozionanti del repertorio russo, dalle Suite del Lago dei cigni e dello Schiaccianoci di Chajkovskij a capolavori di Borodin e Khachaturian. Il concerto di quest’anno ha visto anche la partecipazione anche della Corale Rossini di Modena, dal Coro Città di Mirandola e dalla Corale Lirica San Rocco di Bologna dirette da Luca Saltini. E come si diceva, a parte il riferimento alla tradizione viennese, la scelta del programma musicale ha davvero incantato.
Atmosfera magica
Chajkovskij scrisse contemporaneamente la musica del suo ultimo balletto, Lo Schiaccianoci, e la versione destinata al solo ascolto che sarebbe diventata popolarmente nota come La Suite dello Schiaccianoci. Nello stesso anno in cui il balletto fu rappresentato a San Pietroburgo, nel 1892, il suo successo fu tale da fare il giro del mondo e la musica arrivò subito negli Stati Uniti, eseguita a Chicago sotto la direzione di Theodore Thomas. Sia il balletto che la suite hanno da allora goduto di un successo senza tempo, particolarmente popolari durante la stagione natalizia. Chi non conosce la Danza della Fata Confetto, diffusa ormai ovunque nella cultura popolare, dai cartoni animati, ai video giochi e perfino alle suonerie dei telefonini? Chajkovskij aveva voluto caratterizzare il brano con uno strumento originale, dal suono celestiale, chiamato appunto ‘celesta’. Il compositore lo aveva ascoltato per la prima volta a Parigi e lo descrisse in una lettera all’amico editore Pjotr Jurgenson come “qualcosa tra un pianoforte e uno xilofono, con un tono divinamente bello.” Lo scopo della lettera era chiedere di ordinarne uno affinché potesse essere usato nel balletto, ma dava anche istruzioni di inviare lo strumento direttamente a Pietroburgo perché nessun altro compositore potesse venirne a conoscenza e usarlo prima di lui.
Filarmonica del Teatro Comunale
Questa bella pagina di Modena che si rinnova ogni e anche ieri ha avuto il suo giusto riconoscimento è da ricercare appunto nella Filarmonica del Teatro Comunale di Modena, costituitasi nel maggio 2022, ha già all’attivo importanti concerti con artisti di fama mondiale, quali Henrik Nanasi, Joel Sandelson, Dmitry Masleev, Benedikt Kloekner, Nikita Boriso-Glebsky, Marcus Bosch, Marc Bouchkov, Louis Lortie, Stefano Ranzani, Simone Lamsma, Giuseppe Mengoli ed Ettore Pagano. Nel 2024 l’orchestra ha focalizzato la sua attività in Italia, dedicandosi non solo al repertorio sinfonico, ma anche a quello lirico. l